Autore Redazione
martedì
6 Novembre 2018
20:38
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Cronaca - Novi Ligure

Tutta la città di Novi Ligure pronta a mobilitarsi per non perdere la Pernigotti

Come riportato dai sindacati, durante l’incontro nella sede di Confindustria, i rappresentanti del gruppo turco Toksoz hanno annunciato la decisione “definitiva” di chiudere lo stabilimento in viale della Rimembranza.
Tutta la città di Novi Ligure pronta a mobilitarsi per non perdere la Pernigotti

AGGIORNAMENTO ORE 12 – È terminato da qualche minuto l’incontro in Comune a Novi Ligure tra il sindaco Rocchino Muliere e i sindacati che stanno seguendo la delicata vicenda dei lavoratori dello stabilimento Pernigotti. Tutta la città è pronta a mobilitarsi per mantenere a Novi la storica azienda dolciaria nata nel 1860 e salvare i circa 100 posti di lavoro a rischio con la chiusura dello stabilimento.  Anche tutte le istituzioni sono state attivate per ottenere un tavolo al Mise dove ridiscutere la decisione del gruppo turco Toksoz. Sulla delicata vicenda verrà inoltre convocato un consiglio comunale aperto a Novi Ligure.

Di seguito il video della diretta pubblicato anche sulla pagina Facebook di RadioGold. 


AGGIORNAMENTO MERCOLEDÌ – È partita all’alba la mobilitazione di lavoratori e sindacati dopo l’annunciata decisione del gruppo turco Toksoz di chiudere lo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure. Da questa mattina stiamo raccontando in diretta sulla pagina Facebook di RadioGold ansie e preoccupazioni dei lavoratori. Alle 11 seguiremo live anche l’incontro tra una delegazione di lavoratori e i sindacati, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil con il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere.

 

 

NOVI LIGURE – Non ci sono piani di rilancio per la Pernigotti di Novi Ligure. Durante l’incontro nella sede di Confindustria, come ha riportato il segretario Uila Uil Tiziano Crocco, che segue la vicenda insieme ai segretari Flai Cgil Marco Malpassi e Fai Cisl Enzo Medicina, i rappresentanti del gruppo turco Toksoz, dal 2013 proprietario della storica azienda dolciaria novese, hanno annunciato la decisione “definitiva” di chiudere lo stabilimento in viale della Rimembranza.

Da tempo, ha ricordato il Segretario Flai Cgil, i sindacati erano in tensione, preoccupati dalle perdite di bilancio. Fino all’ultimo, ha aggiunto Malpassi, i rappresentanti della proprietà avevano escluso problemi per l’azienda ma questo martedì il peggiore scenario, fino ad oggi solo temuto, si è concretizzato. “Avevamo espressamente chiesto di incontrare la proprietà ma nella sede di Confindustria è stato mandato un legale di fiducia di Milano” ha raccontato con disappunto il sindacalista della Cgil. Il delegato del gruppo turco è stato sordo anche all’ultima proposta avanzata dai sindacati: sfruttare la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione. “La proprietà ha dimostrato di non avere alcun interesse nello stabilimento di Novi” ha chiosato il segretario Uila Tiziano Crocco e sul tavolo della sede degli industriali ha messo solo un anno di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. “Il gruppo turco intende tenere il marchio e la rete commerciale. In sostanza, quindi, il cioccolato verrà fatto tutto altrove e la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure si tradurrà nel licenziamento di un centinaio di persone, la metà impiegata nella produzione e il resto negli uffici amministrativi e in parte del commerciale”.

Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil non hanno però intenzione di veder sparire nel silenzio la storica fabbrica dolciaria di Novi Ligure. Già dalle 6 del mattino di mercoledì i sindacati si presenteranno davanti ai cancelli della Pernigotti per parlare con i lavoratori. Una delegazione accompagnerà poi i segretari e le Rsu in Comune a Novi per l’incontro con il sindaco Rocchino Muliere. I sindacati hanno già annunciato la volontà di rivolgersi alle segreterie nazionali per fissare un incontro al Mise per riuscire a mantenere la produzione a Novi ma da subito partirà la mobilitazione che, al momento, non esclude l’assemblea permanente.

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