Autore Redazione
giovedì
30 Gennaio 2020
14:24
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Cronaca - Casale Monferrato

Denuncia di essere stata rapinata ma era tutta un’invenzione

Una 25enne è stata denunciata per simulazione di reato e calunnia dopo che aveva detto ai Carabinieri di essere stata rapinata dello smartphone e dei soldi che aveva in borsa
Denuncia di essere stata rapinata ma era tutta un’invenzione

CASALE MONFERRATO – Era il 12 gennaio scorso quando una 25enne di nazionalità rumena e residente a Frassinello aveva denunciato ai Carabinieri di Casale Monferrato di avere subito una violenta rapina. La giovane aveva dichiarato di essere stata avvicinata da un uomo nel corso della notte in piazza Castello di Casale mentre stava per salire a bordo della propria autovettura. Proprio in quel punto sarebbe stata rapinata dello smartphone e della borsa dopo aver ricevuto anche un violento pugno al volto. Tuttavia, la giovane, invece di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine o del 118 si era recata a casa decidendo di rivolgersi ai Carabinieri sola la mattina seguente su consiglio della madre.

Nello stesso periodo in cui risalgono i fatti i Carabinieri stavano stringendo il cerchio attorno al responsabile di due rapine avvenute con un modus operandi analogo nel casalese, a cui era stato tra l’altro dato ampio risalto mediatico. Dopo il suo arresto i Carabinieri hanno invitato la ragazza a riconoscere il rapinatore attraverso foto segnaletiche, riconoscimento avvenuto tra l’altro senza troppe incertezze da parte della donna.

Proprio questa sicurezza ha insospettito i militari che hanno deciso di ascoltare nuovamente la ragazza sui fatti di quella sera del 12 gennaio viste anche alcune incongruenze che gettavano ombre sulle prime dichiarazioni della 25enne. In poco tempo la giovane rumena ha confessato di avere inventato tutto, inventandosi l’aggressione e successivamente addebitandola all’autore delle altre rapine realmente avvenute e di cui aveva letto sui giornali. La menzogna era stata detta nel tentativo di nascondere ai genitori lo smarrimento del telefono cellulare e giustificare gli ematomi sul viso riportati a seguito di una violenta diatriba fra coetanei.

La giovane è stata così denunciata per simulazione di reato e calunnia.

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