8 Settembre 2015
15:25
L’ultimo saluto del sindaco Rossa a Delmo Maestri: “Una torre ferma che non è mai crollata”
ALESSANDRIA – “Un uomo buono, coerente e dai valori profondi.” Così il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, ha ricordato il professor Delmo Maestri, esponente di spicco della politica e della società civile alessandrina, mancato lo scorso venerdì a 87 anni. La cerimonia di commemorazione funebre si è tenuta questo martedì pomeriggio nell’atrio del Palazzo Comunale.
Tanti i cittadini presenti: cittadini, compagni di una vita, docenti, autorità, rappresentanti delle diverse istituzioni alessandrine, partigiani, politici, intellettuali, tra cui il prof. Umberto Eco e il senatore Alfio Brina.
«Ciao Delmo! siamo qui in tanti, alessandrine e alessandrini” ha dichiarato il sindaco Rita Rossa “Sono venuti qui i tuoi amici e non possiamo tacere la solitudine che sentiamo forte oggi dentro di noi. Per questo ci stringiamo come comunità alessandrina, insieme anche al Prefetto, a tua moglie, a tuo figlio, ai tuoi nipoti per salutarti con affetto e riconoscenza. Mi fa piacere accoglierti qui in Palazzo Comunale, in quella “casa” che è veramente simbolo della “cosa pubblica”: quella dimensione del vivere civile che tu, come ragazzo e giovane antifascista (rimanendo vero antifascista tutta la vita), come insegnante e come uomo di cultura hai sempre amato e per per la quale ti sei battuto fino all’ultimo. Nel ricordarti vengono in mente le parole di Dante nel Canto V del Purgatorio “Sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti…”. Ecco, tu sei stato come quella torre che resta salda nonostante i venti e questo tuo essere, questo tuo approccio alla vita nell’ambito politico come in quello culturale ci è oggi di grande monito. Per questo, mi piace ricordare di te l’aspetto del professore ed educatore che anteponeva sempre la scuola ad ogni altro impegno e che ha saputo tirare fuori il meglio dai suoi studenti che qui oggi sono davvero numerosi. Sei stato veramente un punto di riferimento fondamentale per tantissimi di loro, così come per gli studiosi di letteratura rinascimentale… e se oggi nei libri di testo si studia il nostro conterraneo Matteo Bandello il merito — a livello di riconoscimento internazionale — va attribuito a te e alla tua determinazione nel coniugare competenza letteraria a caparbietà intellettuale e divulgativa. Che dire poi del modo in cui parlavi? Ogni tua parola evocava sempre concetti profondi e avevi il potere di affascinare e rapire con il tuo eloquio chi ti ascoltava, a partire dai tuoi studenti! Sei stato davvero un grande e illustre alessandrino e ti siamo tutti debitori, come comunità locale, per come e quanto ti sei generosamente adoperato sia svolgendo ruoli di amministratore comunale, sia per il nostro Teatro Comunale, convinto della necessità di far vivere e riconoscere la cultura quale traino di tutto il vivere sociale. Ciao Delmo, uomo buono, coerente e dai valori profondi! Grazie per tutto quello che hai fatto per la tua Città!».