Autore Redazione
martedì
12 Luglio 2022
05:04
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Cronaca - Alessandria

Cultura in Piemonte, nel biennio di pandemia persi 421 mln. Crisi visite nei musei

Cultura in Piemonte, nel biennio di pandemia persi 421 mln. Crisi visite nei musei

PIEMONTE – Nel biennio segnato dalla pandemia, il sistema della produzione culturale e creativa in Piemonte ha perso complessivamente 421 milioni di euro di valore aggiunto rispetto al 2019. Le imprese del comparto Performing arts e arti visive registrano le performance maggiormente negative, con meno 113 milioni di euro nel 2020 rispetto al 2019 e un 2021 lontano dai risultati pre-pandemia, con 92 milioni di euro in meno nel confronto con il 2019. Una contrazione che ha avuto un impatto forte sui lavoratori:  in Piemonte nel 2021 si contano 13.520 lavoratori dello spettacolo, 1.289 in più rispetto al 2020 ma ancora 2.244 professionisti in meno rispetto al 2019. Parallelamente, al cinema le sale faticano a riconquistare il pubblico, con perdite fortissime rispetto al pre-pandemia: erano 46,3 milioni di euro gli incassi sul territorio regionale nel 2019, nel 2021 sono stati 11,4 milioni. E anche le biblioteche sembrano soggette a un lento recupero di pubblico, malgrado non ci siano barriere economiche da superare per accedervi. Sono i dati che emergono dalla relazione annuale 2021-2022 dell’Osservatorio Culturale del Piemonte presentata oggi.

Questi due anni di pandemia hanno fatto emergere una messe ricca di sperimentazioni nel mondo culturale, non solo politiche di resistenza, ma anche tentativi coraggiosi di innovazione che vanno raccolti, ed evidenziati, perché possano essere di ispirazione per altri operatori – sottolinea Luca Dal Pozzolo, direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, commentando i dati –  mai come ora c’è bisogno di rete, di conoscenze, innanzitutto, di intelligenza collettiva e di coraggio per stare dentro a una situazione per certi versi scomoda e rischiosa, senza abbandonare il lavorio quotidiano di smontaggio dei paradigmi esistenti e di ricomposizione per la costruzione paziente dei contenuti futuri“.

In particolare, lo studio evidenzia  come l’esperienza di confinamento e le misure di sicurezza imposte abbiano riconfigurato i bisogni e i desideri di consumo dei servizi e prodotti culturali. Anche nei primi mesi del 2022 i dati mostrano dinamiche contraddittorie rispetto ai consumi: da un lato esperienze di successo, come gli eventi di musica live, dall’altro attività culturali che faticano a recuperare pubblico, come le visite nei musei che, pur recuperando rispetto al 2020, sono lontane dai livelli pre-pandemia. Inoltre emerge che un terzo dei piemontesi non ha svolto alcuna attività culturale e la non partecipazione caratterizza oltre la metà degli over 64 intervistati. Maggiore la partecipazione dei giovani tra i 18 e i 24 anni: il 33% degli intervistati di questa fascia, ha svolto 3 o più attività.

Nonostante il consumo domestico sia stato preferito a quello fuori casa, 7 piemontesi su 10 affermano di aver sentito la mancanza degli eventi culturali e dei luoghi della cultura. Per quanto riguarda le risorse  economiche, nel 2020 sono aumentate quelle pubbliche per sostenere il comparto. Nel 2020, a livello nazionale lo Stato ha stanziato per il comparto 2,9 miliardi di euro circa. Di questi, 805 milioni di euro sono state le spese a consuntivo 2020 del Ministero della Cultura come fondi specifici per fronteggiare l’emergenza Covid nei diversi ambiti del settore. In Piemonte, l’insieme delle risorse destinate dai soggetti pubblici e privati a sostegno della cultura nel 2020 ammonta a 251 milioni di euro. Gli stanziamenti ordinari dello Stato ammontano a 48 milioni di euro e segnano una diminuzione rispetto ai 50 milioni del 2019. Aumentano invece del 4% le risorse della Regione Piemonte, mentre diminuiscono del 9% quelle erogate dalle Fondazioni Bancarie piemontesi. La spesa delle Amministrazioni comunali, nel 2020 è diminuita del 5% circa, attestandosi sui 90 milioni di euro.

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