Autore Redazione
mercoledì
1 Febbraio 2023
18:25
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Cronaca - Alessandria

“I pomodori di Spinetta li ho mangiati, vorrei sapere come i Pfoa sono entrati nel mio corpo”

“I pomodori di Spinetta li ho mangiati, vorrei sapere come i Pfoa sono entrati nel mio corpo”

ALESSANDRIA – La richiesta di un biomonitoraggio urgente sui cittadini della Fraschetta e di Alessandria è molto più pesante di quanto il documento presentato in Comune ad Alessandria non dica. La Commissione Sicurezza e Ambiente di questo mercoledì 1^ febbraio ha affrontato il tema per capire se la proposta popolare di verifica dell’eventuale presenza di Pfoa nel sangue di chi abita in prossimità del polo chimico possa trovare l’adesione del consiglio comunale ma la riunione è stata soprattutto l’occasione per sentire sulla pelle la paura e il desiderio di capire di molti residenti spinettesi. 

Vivo a Spinetta da quando ho 5 anni, ho partecipato all’indagine dell’università di Liegi sebbene fossi scettico, convinto di non avere particolari problemi – ha raccontato Riccardo Ferri, tra i firmatari della proposta “Ad agosto sono stati resi pubblici i risultati delle analisi e con sorpresa ho scoperto di avere nel sangue livelli di Pfoa preoccupanti. Non devo più entrare in contatto con questa sostanza perché potrei essere soggetto ad alcune malattie come il cancro alla tiroide, ai reni, colesterolo alto“. La semplicità della sua domanda nell’aula consiliare è potente: “Io i pomodori di Spinetta li ho mangiati, vorrei sapere come sono entrate queste sostanze nel mio corpo e vorrei sapere come curare me e i bambini della mia città“.

Lo scopo della raccolta firme è fare uno screening su tutta la popolazione della Fraschetta – hanno spiegato i cittadini. Vogliamo che si facciano altre analisi, che si individui un protocollo sanitario perché il mio medico di famiglia non aveva un protocollo di base per seguire gli sviluppi dei dati emersi dalle analisi del sangue“.

L’urgenza del problema, ha aggiunto la Camilla Roggeri, richiede una collaborazione complessiva. “La questione della competenza che spesso viene opposta è opinabile. Il consiglio comunale deve farsi carico dei problemi, noi vi abbiamo votato e vogliamo delle risposte. La giunta comunale non può rimanere in attesa che la Regione o qualcun altro si assuma le competenze“. La sostanza è che la politica e gli amministratori devono “prendersi cura dei cittadini e assumersi tutte le responsabilità in quanto espressione del voto proprio dei cittadini”.

Una questione ben chiara ha replicato il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, che ha comunque specificato l’esigenza di osservare la legge. Perché passi in consiglio comunale la proposta dei cittadini in sostanza dovrà essere modificata perché abbia un effettivo valore, ha precisato il primo cittadino insieme ai consiglieri intervenuti. Un concetto però, che si aggiunge all’atteggiamento dell’ente “mai omissivo” ha voluto puntualizzare Abonante per chiarire quanto la salute dei cittadini stia a cuore all’Amministrazione. Un richiamo non solo al suo operato ma anche a quello di chi lo ha preceduto. “Nel 2021 per esempio c’è stata la prova della solerzia del Comune in seguito a una determina dirigenziale che ha attivato una serie di procedure come emerso dalle carte giudiziarie. Non siamo in presenza di un Comune che ha paura di agire“. Il sindaco ha anche precisato che “nel momento in cui Arpa e Asl dovessero dire di fare qualcosa in più verrà fatto senz’altro“. Tutto questo in aggiunta all’impegno di Abonante nel portare avanti l’indagine epidemiologica in carico alla Regione, per cui sono stati stanziati 70mila euro. “Noi sollecitiamo ogni settimana la Regione – ha dichiarato Abonante “il Comune di Alessandria ha agito immediatamente dal nostro insediamento per sollecitare la Regione. In più, ogni volta che viene consegnata una relazione di Arpa, il Comune, e io stesso chiamiamo Arpa e Asl per decidere il da farsi, capire quali strumenti potrà adottare l’amministrazione“.

Il confronto è comunque produttivo, ha aggiunto Giovanni Barosini, Presidente del consiglio comunale di Alessandria, “come Consiglio comunale dobbiamo arrivare, quanto prima, a votare un documento chiaro e concreto che impegni ad agire i vari soggetti interessati, compresa la nostra Amministrazione, ovviamente in totale e sostanziale condivisione con i promotori del documento stesso. Ribadisco che tematiche come quelle sulla sanità, e quindi la salvaguardia della salute pubblica, debbano avere nelle agende delle Istituzioni tutte una legittima corsia prioritaria e urgente. Non sarebbero tollerabili tentennamenti, ovvero impedimenti di anacronistici ostacoli burocratici”.

I cittadini firmatari intanto premono. “Il problema dei Pfas – hanno aggiunto – è diventato un problema vero degli ultimi 20 anni. Noi vogliamo essere un esempio per la lotta ai Pfas e dobbiamo lavorare insieme, cittadini e Comune. Non è facile, ma ne vale la pena. L’aria, l’acqua e il cibo che viviamo riguardano tutti noi, senza differenze. Se prendiamo l’aspetto giusto di questa iniziativa saremo un esempio in Italia e in Europa“.

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