15 Febbraio 2023
10:05
Gettonisti, Asl: “Un mercato fatto anche da pirati. Abbiamo messo dei paletti e raggiunto una qualità alta”
ACQUI TERME – “Coi gettonisti stiamo imparando. Lavoriamo in un mercato con persone perbene e pirati. Stiamo mettendo una serie di paletti e abbiamo raggiunto un livello qualitativo adeguato“. A margine della presentazione delle tante novità all’Ospedale di Acqui, il direttore generale di Asl Luigi Vercellino è anche intervenuto rispetto al tema dei gettonisti, professionisti di cooperative esterne assunti da Asl per poter far fronte alla carenza di professionisti sanitari interni.
“Un problema che non riguarda solo noi, ma la maggior parte dei pronto soccorso italiani. Ormai pochi dipendenti vogliono fare gli urgentisti. Quindi o si decide di chiudere o di trovare le risorse dove ci sono, Anche nel pronto soccorso di Acqui il livello qualitativo è soddisfacente, al di la di singoli episodi. Solo nel pronto soccorso il numero di gettonisti si aggira tra il 20/30% del personale. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando con persone perbene e aziende serie. Ad esempio sta operando da noi ad Acqui un vero e proprio numero 1 dell’Ortopedia: il dottor Michel Oransky da Roma, una vera e propria punta di diamante. Si è detto entusiasta della struttura e dell’organizzazione. Ha anche presentato una lista di pazienti che, da Roma, vorrebbero venire ad Acqui. A breve sarà attivato un ambulatorio di chirurgia dell’anca con la sua supervisione”.
Il dottor Vercellino è infine intervenuto sulle due ultime criticità, riferite alla stessa cooperativa, emerse nei mesi scorsi in provincia, dal punto di vista dei gettonisti: il caso di un professionista al lavoro nonostante la sua sospensione e quello di un’altra professionista esterna del Pronto Soccorso di Novi che lo scorso 26 dicembre aveva visitato e dimesso una signora, purtroppo poi venuta a mancare. “Nel primo caso stiamo valutando quale posizione tenere nei confronti della cooperativa che avrebbe dovuto controllare i requisiti del proprio personale” ha spiegato Vercellino “nel secondo caso c’è una indagine in corso della Magistratura. L’eventuale responsabilità si riferirebbe al singolo professionista”.
“L’affidamento dei servizi alla società Amos? Non c’è alcuna intesa” ha precisato infine Vercellino “nel 2018 era partito un percorso di valutazione rispetto a questo eventuale scenario. Questo percorso si era interrotto durante la pandemia. Ora il cda di Amos ci ha chiesto se fosse possibile riattivarlo. Noi stiamo valutando se questa ipotesi potrebbe comportare dei vantaggi per Asl. In caso contrario non procederemo e resteremo così come siamo”.