Colosio (Syensqo): “Schiume del Bormida non dipendono da azienda, già presenti nel fiume”
ALESSANDRIA – Il “fenomeno delle schiume nel fiume Bormida non è imputabile a Syensqo”. Lo ha sostenuto questa mattina il direttore dello stabilimento, Stefano Colosio, che ha spiegato come “nello scarico non ci fosse C6o4 quindi le schiume del Bormida sono già presenti a monte e poi a valle perché 3700 metri cubi all’ora che si immettono a cascata nel Bormida non fanno altro che rimuovere inquinanti già presenti nel fiume“.
Colosio ha categoricamente escluso responsabilità rispetto alle segnalazioni allarmate dei cittadini di sabato scorso. Per il direttore di Syensqo le analisi dell’azienda nelle vasche e poi sugli scarichi avrebbero escluso responsabilità dello stabilimento, tesi confermata, ha continuato il direttore, dalla ritenuta convergenza con i risultati di Arpa sebbene non siano stati pubblicati, ma, ha aggiunto “i nostri dati sono già disponibili e i dati di Arpa che sono già trapelati sono concordi“.
Rispetto alle presenze anomale in stabilimento di C6o4 l’azienda ha chiarito che “dopo il guasto del reattore E è stato ritenuto giusto fermare quell’impianto e fare i dovuti approfondimenti per verificare l’entità dell’impatto avuto rispetto ai C6o4″, la cui presenza era già stata rilevata prima del guasto del reattore.
Stefano Colosio infine ha minimizzato i risultati dei dati Arpa sui pfas nell’aria. “I c6o4 sono 10mila volte più bassi rispetto ai livelli di pm10, 1000 volti più bassi rispetto al benzene. Il benzene è una sostanza cancerogena mentre il c6o4 non è cancerogena non è mutogena e ha una tossicità assimilabile a quella della glicerina usata in cosmesi“. Riguardo i timori dei cittadini sui possibili rischi per la salute ancora non appurati in queste sostanze il direttore ha replicato sostenendo che “dal 2007 qualsiasi composto subisce una serie di studi molto seri e quindi che per il momento il C6o4 non abbia questo tipo di tossicità è già una garanzia molto più ampia rispetto al passato“.