Autore Redazione
giovedì
7 Settembre 2017
01:04
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Politica - Alessandria

Agricoltori delusi dal Comune: “Vogliamo il sì al Ceta”

Favorevoli al trattato internazionale di libero scambio con il Canada, gli agricoltori ribadiscono il sì al Ceta e sperano che il Comune cambi idea.
Agricoltori delusi dal Comune: “Vogliamo il sì al Ceta”

ALESSANDRIA – Il mondo agricolo rappresentato da Agrinsieme è rimasto spiazzato dal no espresso dal consiglio comunale al Ceta, l’accordo economico e commerciale globale. Uno stupore manifestato mercoledì in commissione consiliare Sviluppo del territorio, convocata dal presidente Mauro Bovone, alla presenza dell’assessore al Bilancio Riccardo Molinari e dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Il 25 luglio infatti l’organo politico alessandrino aveva invitato Parlamento e Governo a non autorizzare l’entrata in vigore nel nostro Paese del trattato, anche in fase provvisoria, nonostante, in un documento inviato il 4 luglio, gli agricoltori avessero spiegato perché fossero favorevoli.

Il 4 luglio scorso avevamo inviato al Comune di Alessandria un documento che analizzava in modo obiettivo il trattato in questione e chiedevamo di esaminare lo stesso con attenzione al fine di evitare di prendere posizioni populistiche e che non rispecchiano il pensiero della maggioranza degli agricoltori italiani – ha spiegato il presidente di Cia Alessandria, Gian Piero Ameglio“. “In seguito– ha affermato il vice presidente di Confagricoltura Alessandria, Giuseppe Alferanocon nostro dispiacere, il 25 luglio il Consiglio Comunale con il Sindaco e la Giunta hanno provveduto affinché Parlamento e Governo non autorizzino l’entrata in vigore nel nostro Paese del trattato CETA, anche in fase provvisoria, arrestino il processo di ratifica dell’accordo in Italia ed adottino ogni iniziativa necessaria ad ostacolare l’applicazione del trattato a tutela delle produzioni agricole italiane”.

Il Comune, hanno spiegato le associazioni di categoria, “all’epoca non aveva ancora insediato le Commissioni consiliari. Pertanto, il mancato confronto tra le parti per spiegare le posizioni in tempi utili, sarebbe venuto a mancare per una questione tecnica“. Fatto sta che agli agricoltori interessa discutere e risolvere la questione all’atto pratico. Per questo hanno richiesto un confronto con l’amministrazione. Agrinsieme, che raggruppa Confagricoltura e CIA, insieme a Copagri e Alleanza delle Cooperative, ha un peso pari al 60% del settore agricolo, ha espresso parere favorevole alla ratifica di questo accordo, che, oltre che essere il primo accordo internazionale che riconosce e garantisce le Denominazioni di Origine Protetta, presenta risvolti molto favorevoli per alcune produzioni tipiche molto importanti per la nostra provincia, come il vino e i formaggi.

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