Autore Redazione
venerdì
16 Marzo 2018
11:13
Condividi
Politica - Casale Monferrato

Demezzi contro accorpamento Asl-Aso: “Operazione danneggia l’ospedale”

Chiesta la convocazione di un consiglio comunale urgente per dire no a una "decisione imposta dall'alto".
Demezzi contro accorpamento Asl-Aso: “Operazione danneggia l’ospedale”

CASALE MONFERRATO – Vista l’ormai imminente presentazione in Consiglio regionale di una proposta di deliberazione per l’accorpamento dell’ASL AL e dell’ASO di Alessandria, “è più che mai urgente che il Consiglio comunale, che rappresenta tutti i cittadini, e il Sindaco, che è  il responsabile della salute della popolazione del nostro territorio, si esprimano su questo argomento così importante“. Lo sostiene il consigliere di Forza Itala, Giorgio Demezzi, che ha “richiesto, assieme ad altri consiglieri di minoranza, la convocazione di un consiglio comunale urgente per la discussione di un ordine del giorno, che esprima una contrarietà motivata alla decisione di accorpamento e contemporaneamente per chiedere alla Giunta Regionale di potenziare i servizi ospedalieri e del territorio“.

Secondo Demezzi “prima di predisporre l’unificazione delle due aziende sanitarie alessandrine sarebbe stato necessario coinvolgere il territorio di riferimento e le sue rappresentanze istituzionali, anche al fine di comprendere quali sarebbero i reali risparmi e quali i miglioramenti in termini di servizi, di qualità e di organizzazione del lavoro. Ma questo non è avvenuto e ritengo che sia indispensabile esprimere la nostra contrarietà ad una decisione imposta dall’alto, che danneggerebbe ancor più il nostro Ospedale, già pesantemente penalizzato dalla DGR n. 1-600 ed anche l’assistenza sanitaria del nostro territorio, che ha già subito una riduzione con la riconversione dell’attività della Casa di Cura Sant’Anna, in conseguenza della quale non vi è stato il previsto potenziamento dell’Ospedale Santo Spirito, ma un incremento della mobilità passiva dei cittadini casalesi verso altre strutture, anche fuori regione. La prospettata unificazione avviene al di fuori di ogni programmazione e pianificazione regionale, in assenza di un modello omogeneo su tutto il territorio, con la conseguenza che, mentre in provincia di Alessandria si giungerebbe ad un’unica Azienda Sanitaria senza Azienda Ospedaliera, analoghe realtà quali la provincia di Cuneo e quella di Novara manterrebbero le aziende Ospedaliere e le aziende sanitarie esistenti. Mi auguro che tutto il Consiglio comunale sia compatto nel difendere il nostro Ospedale e la sanità del nostro territorio, ricordando anche che la realizzazione di un’unica azienda di circa seimila dipendenti, sei presidi ospedalieri e quattro distretti, laddove permangono in Piemonte aziende sanitarie della dimensione dell’attuale distretto di Alessandria, appare illogica ed ingiustificata. Il suo funzionamento richiede un solido contesto programmatorio ed organizzativo, che è il presupposto che viene a mancare nell’attuazione della proposta della Regione, ed avviene proprio mentre autorevoli studi in materia evidenziano che le strutture sanitarie di eccessive dimensioni amplificano, anziché ridurle, le difficoltà di governo delle stesse.”

Condividi