Autore Redazione
mercoledì
4 Febbraio 2015
16:39
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Politica - Casale Monferrato

Raffica di strali per il sindaco di Casale sulla questione degli insediamenti commerciali

Raffica di strali per il sindaco di Casale sulla questione degli insediamenti commerciali

CASALE MONFERRATO – Si allunga, a Casale, la sfilza di proteste per la questione dei nuovi insediamenti commerciali. È infatti arrivata anche la reazione delle associazioni di categoria. La Vicepresidente provinciale di Confesercenti, Manuela Ulandi, ha infatti bollato con fermezza l’insediamento di cinque nuove strutture commerciali approvato dal consiglio comunale di martedì sera: “una decisione scellerata dell’Amministrazione, che porterà al risultato di strangolare definitivamente il piccolo commercio della città di Casale“.
Si tratta di un centro commerciale e di una struttura di vendita di prodotti non alimentari nella zona del mercato ortofrutticolo, di un discount all’incrocio fra le vie Cerutti e Cardinal Massaia e di due localizzazioni di strutture, una con offerta alimentare e l’altra con offerta extralimentare in zona Oltreponte.
Se consideriamo che ad Oltreponte è già da tempo stato approvato un insediamento molto grande di tipologia L2 nella Area “ex-IBL”, che attende solo condizioni di economia migliori per partire, si può senza dubbio affermare che questo quartiere di Casale sia ormai destinato sostanzialmente ad essere un luogo di supermercati – ha proseguito Manuela Ulandi. In più è utile ricordare che gli abitanti dell’area destinata al discount hanno già da tempo espresso parere contrario a tale insediamento nella loro zona. Infine, se si considera che l’Amministrazione ha pubblicato il PEC relativo all’area il 24 dicembre scorso, la vigilia di Natale!, e il tempo assegnato per le osservazioni era fino al 7 gennaio, viene spontaneo domandarsi a cosa faccia riferimento tutta questa fretta nel chiudere il progetto. Forse l’Amministrazione non sa che la crisi economica perdurante ha ormai messo in ginocchio tutto il comparto del piccolo commercio, forse non conosce il termine deflazione, che certifica la recessione in atto e, probabilmente, non sa che dietro ad ogni serranda di negozio c’è un imprenditore che ha una famiglia e che rischia in proprio ogni giorno. Da dove nasce l’urgenza di procedere con l’approvazione di ben cinque nuovi insediamenti?

Secondo un’analisi realizzata su base nazionale dal centro studi di Confesercenti e pubblicata dai principali organi di stampa nazionali emerge che, nel settore del commercio, a fine 2014, per ogni nuova impresa che ha aperto i battenti ben due li hanno chiusi. Oggi un’impresa su 4 dura addirittura meno di tre anni: a giugno 2014 oltre il 40% delle attività aperte nel 2010 – circa 27mila imprese – è già sparito bruciando investimenti per circa 2,7 miliardi. È crisi nerissima insomma: confermata anche dallo stallo dei consumi, che non è stata compensata nemmeno dall’andamento dei saldi. Le uniche strutture che si sono avvantaggiate, seppur di poco, sono state le catene della grande distribuzione.
“Di fronte ad una situazione, a dir poco drammatica, nella quale versa il piccolo commercio casalese Confesercenti dichiara la netta opposizione alle decisioni annunciate dall’Amministrazione e chiede di recedere dalle decisioni prese in Consiglio, dato che questo organo ha nei suoi poteri la possibilità di decidere senza ulteriori avvalli in sede regionale.
L’Amministrazione dichiari, nei fatti, se sta dalla parte dei commercianti casalesi o se invece ha ormai scelto le multinazionali della grande distribuzione che rivendono da noi prodotti realizzati in chissà quali parti del mondo e che non reinvestono sul territorio dove sono insediate – hanno concluso i responsabili di Confesercenti”.

A questo nuovo attacco si è aggiunta una rinnovata posizione critica dell’opposizione. Nicola Sirchia, coordinatore di Forza Italia a Casale, ha avanzato dubbi sulla futura gestione della città: “come dobbiamo valutare una sindaca che, a pochi mesi dalle elezioni, viene meno alla parola data, tradisce esplicitamente le promesse fatte in campagna elettorale (“con me mai centri commerciali!”) e, addirittura, schernisce e irride i commercianti che protestano a fronte di questa incomprensibile decisione? Ci chiediamo e chiediamo: come può la città fidarsi e affidarsi ancora ad una persona che dimostra tanta leggerezza e cinismo? Se questi sono gli inizi del quinquennio Palazzetti, cosa dovremo ancora aspettarci?!?! Sono valutazioni che oggi appaiono drammaticamente attuali e che poniamo alla città di fronte a quanto vediamo accadere sotto gli occhi attoniti delle persone di buon senso“.

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