Autore Redazione
venerdì
6 Febbraio 2015
17:09
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Politica - Casale Monferrato

Sui nuovi insediamenti commerciali a Casale rimane lo stallo e i commercianti sono pronti a un confronto pubblico

Sui nuovi insediamenti commerciali a Casale rimane lo stallo e i commercianti sono pronti a un confronto pubblico

CASALE MONFERRATO – Nessun passo avanti significativo nella discussione sui nuovi insediamenti commerciali a Casale Monferrato. L’amministrazione rimane convinta della bontà dell’operazione, i commercianti continuano a essere diffidenti e la minoranza non demorde e prosegue nella decisa opposizione.

Il sindaco Titti Palazzetti ha provato a spiegare la posizione dell’amministrazione in un lungo comunicato:

In riferimento all’aggiornamento dei criteri di programmazione commerciale (ai sensi della deliberazione di Consiglio Regionale numero 191- 43016 del 20 novembre 2012) e della variante n. 23 del Piano Regolatore Generale Comunale, approvati nel Consiglio comunale del 3 febbraio si riportano le dichiarazioni dell’Amministrazione comunale.
Le preoccupazioni espresse da alcuni commercianti casalesi sono legittime e comprensibili: evidentemente il lavoro di informazione, discussione e condivisione delle scelte dell’Amministrazione con le categorie interessate è stato insufficiente. Siamo certi che attraverso il confronto potremo chiarire la situazione, eliminare eventuali rischi e cogliere opportunità.
Per questo motivo intraprenderemo un percorso condiviso con le organizzazioni e associazioni di categoria, già a partire dall’incontro programmato per giovedì 5, in Sala Giunta, alle ore 14,00.
Ciò che vogliamo fare è costruire insieme un piano di sviluppo urbanistico ed economico della città, che metta al centro il cittadino e chi quotidianamente la vive, anche attraverso la propria attività commerciale o artigianale.
Purtroppo informazioni distorte, forse in modo strumentalizzate, hanno creato preoccupazioni e proteste. Chiariamo la situazione in modo puntuale:
1) non è previsto alcun insediamento di centri commerciali
2) l’adeguamento del Piano commerciale alle ultime disposizioni normative regionali è stato deliberato per consentire di avviare alcuni recuperi funzionali ed edilizi di aree o edifici degradati, sottoutilizzati o con destinazioni d’uso non compatibili con il contesto residenziale circostante, nonché di adeguare le previsioni urbanistiche locali a interventi di limitata entità che non incidono sui criteri generali del Piano Regolatore. A questi criteri rispondono gli interventi previsti:
– in via C.Massaia/Strada Valenza, dove un fabbricato produttivo abbandonato, con copertura ancora interamente in amianto da bonificare, potrà essere sostituito da una nuova struttura atta a contenere un edificio commerciale di circa 780 mq di vendita, in una zona della città in cui sono assenti esercizi di questo tipo.
– in C.so Valentino 215 (Penny Market/Niao Mao) dove la proprietà, vista l’oggettiva difficoltà a realizzare un insediamento di tipo residenziale, per mancanza di domanda, chiede di poter estendere l’intervento commerciale già avviato e completarlo su un’area di circa 870 mq di terreno (che corrispondono a circa 350 mq di area vendita).
– l’intervento sull’area dell’ex mercato ortofrutticolo e Piazza Venezia, che manterrà sostanzialmente la sua vocazione commerciale, prosegue una lunga serie di indagini già affrontate anche dalla Giunta Demezzi nel 2013. Questa previsione deve essere vista soprattutto come un’occasione imperdibile di intervenire su una parte di città oggi abbandonata, degradata, senza identità e tuttavia ai margini del Centro Storico, a due passi da via Lanza su cui da tempo si concentrano le promesse di riqualificazione da parte delle Amministrazioni succedutesi.

È chiaro che l’Amministrazione tutelerà le attività commerciali già presenti nelle aree interessate.
Quando si parla di cinque nuovi centri commerciali, quindi, non si dà una corretta informazione, soprattutto perché nel conto sono inseriti due interventi che non fanno neppure parte della Variante approvata martedì.
Si tratta di due insediamenti commerciali che rientrano in un Pec (Piano Esecutivo Convenzionato) il cui iter è stato avviato all’inizio del 2014 e che prevede la riqualificazione, comprendente anche la bonifica da amianto, di un’area particolarmente degradata di Oltreponte: gli ex stabilimenti Smyth.

Qui sono previsti due insediamenti commerciali (uno alimentare e uno extra-alimentare) da circa 700 mq l’uno. Ma non vogliamo assumerci i meriti di questa operazione, che vanno invece alla passata Amministrazione guidata da Giorgio Demezzi.
Ricordiamo anche che la passata Amministrazione aveva anche approvato di destinare 40 mila metri quadrati di superficie ad attività commerciale sempre a Oltreponte (ex Ibl): un progetto di improbabile realizzazione e che dovrà essere rivisto per una ridistribuzione più omogenea e organica di questi volumi commerciali in città.
Per finire, vorremmo sottolineare come l’Amministrazione, nello stesso Consiglio comunale di martedì, ha approvato all’unanimità la riduzione degli oneri di urbanizzazione per le zone a rischio Idrogeologico di Classe III.
Tale riduzione è tesa a favorire interventi di ristrutturazione di edifici nella vasta area individuata come “a rischio idrogeologico” e che comprende oltre all’Area di Oltreponte, le frazioni di Casale Popolo e Terranova. Gli oneri saranno ridotti sino al 50% in questa vasta area.

L’OPPOSIZIONE
La minoranza però non accetta le giustificazioni. “Sono abbastanza “vecchio” di Pubblica Amministrazione per aver da tempo compreso che l’unica cosa che conta sono gli atti – ha spiegato Nicola Sirchia. E proprio sugli atti la Sindaca inciampa pesantemente, nel momento in cui tenta di attribuire alla passata Amministrazione il “merito” del cosiddetto PEC alla “ex-Smyth”. Se avesse prestato attenzione all’atto di “Deposito del PEC a scopo edificatorio con destinazione commerciale”, pubblicato dagli Uffici del Comune in data 24 dicembre 2014 (e con tempo per le osservazioni fino al 7 gennaio 2015!!). 

I COMMERCIANTI
Intanto nel pomeriggio di giovedì si è tenuto l’incontro tra il sindaco e i commercianti. L’appuntamento ha visto l’ingombrante assenza di Confesercenti e Unione Commercianti anche se Stefano Calvaruso, presidente dell’Unione ha ricevuto una telefonata proprio dal sindaco: “la telefonata è stata molto cortese e il sindaco ha detto di essere molto disponibile a spiegare meglio quello che è successo. Mi ha fatto capire che c’è la disponibilità non dico a rivedere la posizione ma a ribadire che non c’è nessuna intenzione da parte dell’amministrazione ad aprire nuovi centri commerciali. Però di fatto nel momento in cui viene approvata una delibera che offre disponibilità a licenze commerciali la possibilità rimane. Magari l’amministrazione non li farà aprire ma la possibilità rimarrà. Noi ci riuniremo martedì e poi avremo un confronto pubblico con il sindaco.”

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