4 Novembre 2022
05:16
Casa delle Donne, la minoranza attacca: “Sarebbe folle assegnarla a Non Una di Meno che l’aveva occupata”
ALESSANDRIA – Rispetto alla vicenda della Casa delle Donne di Alessandria le dichiarazioni di lunedì a Radio Gold dell’assessore Giorgio Laguzzi non potevano certo passare inosservate e sono state al centro dell’ultimo consiglio comunale. Tutto è iniziato con la risposta dello stesso assessore alle Politiche Sociali Giorgio Laguzzi alla richiesta di chiarimento formulata dal capogruppo della Lega, Mattia Roggero, rispetto all’impegno dell’amministrazione nei confronti di Non Una di Meno rivendicato dallo stesso collettivo.
“Quello che il collettivo ha diramato ai media era un documento con una presa di impegno del sindaco che nessuno di noi conosceva” ha rimarcato Roggero.
“La delibera sulla disponibilità del Comune all’acquisizione dell’ex asilo Monserrato sarà portata in giunta questa o la prossima settimana“ ha precisato l’assessore Laguzzi “Non Una di Meno ha fatto riferimento a un documento frutto di una fase di interlocuzione che non era un atto formale ma, come detto, frutto di una discussione. Come abbiamo già ribadito, vogliamo rimanere all’interno dei crismi della legalità e stimolare processi di partecipazione e innovazione sociale, riconoscendo quello che è stato fatto in questi anni dal collettivo”.
“Ho notato nelle sue parole un certo imbarazzo“ ha replicato il capogruppo Roggero “l’assessore ha però esplicitato una cosa chiara. Quel documento di Non Una di Meno dove si cita l’impegno dell’amministrazione a ridare a loro l’immobile in questione non è un atto formale. Sono state parole che il sindaco, o chi per lui, ha proferito in chiave comunicativa ma, di fatto, nessun impegno è stato preso. Sono contento di questo, è una procedura corretta: chi occupa un immobile non può pensare di avere poi diritto di prelazione rispetto a quell’immobile e magari poter tornarci. Lo stabile dovrà essere allocato con un bando a evidenza pubblica, aperto a tutte le associazioni che da anni lo richiedono. Chiediamo che chi ha occupato l’immobile non possa partecipare. A questo punto mi auguro che venga smentito quello che Non Una di Meno ha rivendicato, comunicandolo alla stampa”.
“O il collettivo sta dichiarando il falso rispetto all’impegno dell’amministrazione o la stessa amministrazione sta operando in maniera illegittima” ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia Emanuele Locci “come prevede il regolamento sarà il consiglio comunale a decidere il destino di quell’immobile, non la giunta. Sentir parlare di un impegno preso dall’amministrazione comunale è comunque sbagliato. La giunta non avrebbe la competenza sugli immobili, l’assessore ha fatto bene a chiarire che non ci sarebbe alcun accordo con Non Una di Meno rispetto a quello stabile. Bisognerà decidere quale percorso dare a quell’immobile e ragionare rispetto al regolamento sulla concessione degli immobili comunali, partendo dalle associazioni che si impegnano da anni sul territorio, rispettando le regole, senza occupare gli stabili come invece ha fatto Non Una di Meno, tra l’altro con iniziative dove ci sono state anche più di 50 persone. Forse, le recenti norme adottate dal Governo Meloni permetteranno, in futuro, di intervenire diversamente”.
“Anche io ho percepito imbarazzo nelle parole dell’assessore Laguzzi” ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Davide Buzzi Langhi “conosciamo gli attori della vicenda. C’è un gruppo di persone, Non Una di Meno, convinto di poter entrare di nuovo in quell’immobile. Questo è grave. Negli uffici del patrimonio c’è un lungo elenco di associazioni di volontariato meritorie e con molti associati che chiedono una sede. Perché si deve ipotizzare che una struttura debba andare a finire a chi l’ha occupata? Sarebbe un paradosso, noi siamo per la legalità, non ci pare opportuno assegnare quell’immobile a chi lo aveva occupato. Sarebbe una follia a livello di opportunità: si vada con ordine, verificando chi è più meritorio. Non Una di Meno è una associazione come tante altre, potrebbe essere un’idea quella di convocarla in commissione per ascoltarla”.
“Il sindaco smentisca quello che ha detto il suo assessore” ha aggiunto il capogruppo di Per Alessandria Luigi Sfienti.
Immediata la replica dai banchi della maggioranza. “L’amministrazione non ha di certo agito in modo scorretto” ha precisato la capogruppo Pd Rita Rossa “ad agosto il sindaco Abonante e gli assessori Laguzzi e Mazzoni si sono confrontati col collettivo durante lo sgombero. La situazione era difficile, tra l’altro nel merito la Regione Piemonte deve ancora rispondere, con l’assessora competente. L’assessore Laguzzi ha fatto riferimento a un documento che non è un atto formale ma un indirizzo di lavoro, non è un impegno ufficiale del consiglio comunale, né si stanno prevaricando le legittime procedure”.
“L’unico fatto reale sul quale discutere” ha aggiunto Lodovico Como, capogruppo della lista Abonante per Alessandria “è che, come ha detto l’attuale minoranza, da anni ci sono associazioni che aspettano da anni di avere una sede. Ma perché la precedente amministrazione non le ha ascoltate? Voi dove eravate? Non avete dato risposte a quegli enti. Oggi l’ex asilo Monserrato, tra l’altro, non fa ancora parte dei beni del Comune”.
“Stiamo continuando a parlare di fuffa” ha concluso il capogruppo M5S Francesco Gentiluomo “l’unico elemento reale è il percorso verso la legalità che questa amministrazione ha iniziato da quattro mesi. Era durante l’amministrazione precedente che la vicenda della Casa delle Donne continuava nell’illegalità, dovreste complimentarvi con l’assessore e col sindaco”.