Autore Redazione
mercoledì
30 Dicembre 2015
23:00
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Politica - Alessandria

Supplenti senza stipendi: è ancora il caos. E i pagamenti slittano a gennaio

Supplenti senza stipendi: è ancora il caos. E i pagamenti slittano a gennaio

ALESSANDRIA – Tutti i giorni, fino al 24 dicembre, Maria Rita Castellano, ha monitorato i movimenti sul suo conto corrente nella speranza di vedere finalmente accreditati gli stipendi attesi fin dal mese di settembre. La supplente alessandrina, che nelle scorse settimane aveva denunciato l’assurda vicenda dei mancati pagamenti agli insegnanti precari da parte di Miur e Mef, alla fine ha dovuto rinunciare a ogni spesa di Natale. Sul suo conto, infatti, sono stati accreditati solo 80 euro di tredicesima. Niente mensilità di settembre, ottobre novembre e neppure l’ombra di quella di dicembre. Maria Rita, quindi, non è rientrata nel gruppo di insegnanti precari italiani che il Ministero aveva promesso di retribuire entro Natale. Già, ma perché? E’ questa la domanda cui l’insegnante alessandrina proprio non riesce a dare una risposta. Una sua collega, ha raccontato, anche lei supplente alla scuola De Amicis di Alessandria, “arruolata” con lo stesso tipo di contratto e salita in cattedra lo stesso giorno di Maria Rita, la Vigilia di Natale ha ricevuto 500 euro, pari alla sola mensilità di settembre. Per la collega supplente, quindi, un versamento più consistente di quello di Maria Rita, ma senza neppure un euro dello stipendio di ottobre che sempre il Ministero si era impegnato a versare con i pagamenti di settembre, “all’80% dei supplenti interessati entro Natale”. Una percentuale in cui non sono finiti anche molti dei membri del gruppo “Supplenti senza stipendio” creato su facebook proprio dall’insegnante di Alessandria. “Tra loro c’è anche chi ha visto accreditarsi  1 euro di tredicesima”. Insomma, un caos nel caos e beffa nella beffa. “La sensazione è che abbiano racimolato un po’ di soldi e li abbiano distribuiti  così, a macchia di leopardo e senza un criterio. Si è parlato tanto di Buona Scuola e di bonus e poi non sono stati capaci di retribuire gli insegnanti precari per i quattro mesi di lavoro svolto , lo sottolineo, per lo Stato. Noi supplenti viviamo già nella precarietà più assoluta. Siamo in attesa del bando di concorso che doveva uscire a dicembre ma che ancora non è uscito e in più abbiamo visto solo le briciole di quanto maturato in mesi di lavoro”.  Saltata la scadenza di Natale, Maria Rita e le colleghe nella sua stessa situazione dovranno loro malgrado aspettare il 18 gennaio  per vedersi accreditare i dovuti stipendi, sempre che la seconda parte della promessa del Ministero venga rispettata.  “A parte il recupero credito, secondo me dovremmo chiedere anche il risarcimento dei danni morali. In 10 anni di vita da insegnante precaria non mi era mai capitato di rimanere 4 mesi senza stipendio. Altro che Buona Scuola, questa è semplicemente una vergogna”.

Tatiana Gagliano

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