30 Maggio 2024
05:41
Glifosato anti erbacce, la proposta del sindaco: “Usarlo per un anno e poi sostituirlo con prodotti alternativi”
ALESSANDRIA – Ad Alessandria il tema dell’utilizzo del glifosato per rimuovere le erbacce è tornato al centro del dibattito politico. Durante l’ultimo consiglio comunale, infatti, il sindaco Giorgio Abonante ha invitato l’aula ad affrontare nel dettaglio la questione in una specifica convocazione della Commissione Sicurezza e Ambiente. Tutto era nato dalla segnalazione alla redazione di Radio Gold di una cittadina, riferita ai trattamenti avviati a marzo nella zona tra viale Michel, via Donizetti, via Bellini e via Rossini. Subito dopo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Emanuele Locci, aveva sollevato le sue perplessità, evidenziando che la giunta Abonante aveva secondo lui contravvenuto al regolamento comunale approvato otto anni fa all’unanimità. Le ulteriori sollecitazioni del Movimento 5 Stelle avevano poi fatto fare marcia indietro all’amministrazione, con il conseguente stop ai prodotti fitosanitari.
“Tutti voi riconoscete che le erbacce rappresentano un problema. Io non ho la verità in tasca: penso che la cosa migliore da fare sia andare in commissione con i due ordini del giorno firmati dai presidenti di Fratelli d’Italia e M5s Locci e Gentiluomo per poi ascoltare gli uffici e i tecnici competenti” ha sottolineato martedì il sindaco Abonante in consiglio comunale “dopo il nostro insediamento abbiamo verificato uno stato generale di incuria dei marciapiedi, con la crescita delle erbacce dovuta alla applicazione corretta del Regolamento votato dal consiglio comunale nel 2016 (contro l’utilizzo di prodotti fitosanitari, ndr). Non si tratta solo di un problema estetico ma anche di praticabilità dei marciapiedi da parte delle persone con disabilità, dagli anziani o dai genitori che conducono un passeggino. Io ho posto il problema per intervenire nel modo più efficace ed efficiente ed è emersa anche la possibilità di sfruttare la deroga prevista all’articolo 9 del Regolamento Comunale. La norma dice che nelle aree non specificate è consentito l’utilizzo di altri sistemi a determinate condizioni: è vero, si tratta di una interpretazione estensiva di quell’articolo e abbiamo deciso di sperimentare dove è possibile l’uso del glifoato. Con gli uffici competenti si è deciso di fare qualche prova per vedere se almeno in quelle zone si sarebbe risolto più velocemente il problema non utilizzando il diserbo meccanico, risparmiando risorse umane ed economiche per intervenire così più velocemente sulle altre aree. Queste sono le ragioni per le qualo si è deciso di agire. Nel momento in cui sono emersi dubbi interpretativi sollevati legittimamente dai consiglieri comunali si è deciso di interrompere qualunque tipo di sperimentazione. Nego che il nostro atteggiamento sia stato superficiale: si è subito interrotto questo percorso e, al momento, non viene utilizzato alcun prodotto erbicida. Nel frattempo, però, abbiamo approfondito il problema insieme allo Studio Tovalieri”.
Il sindaco Abonante ha anche riferito di aver coinvolto Agrion, la Fondazione per la ricerca l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, che “sta sperimentando modalità alternative al diserbo con il glifosato, la loro relazione è sovrapponibile a quella dello studio Tovalieri. I nostri uffici hanno stimato la spesa in più per poter seguire quel tipo di modalità alternativa: comporterebbe almeno 500 mila euro in più da trovare a bilancio. Occorre intervenire per risolvere situazioni degenerate nel tempo perché non affrontate, per poi tornare alle modalità di diserbo meccanico integrata con metodi alternativi. Questo potrebbe avvenire con un anno di lavoro ben fatto nelle aree consentite dal regolamento per poi, dal 2025/2026, tornare alla modalità solo meccanica e con diserbo integrato dalle nuove tecnologie. Il problema” ha aggiunto il primo cittadino “è serio e oggetto di critica quotidiana. Da parte nostra c’è la volontà di intervenire, avendo rispetto della normativa europea, nazionale e regionale. Il nostro regolamento è molto più restrittivo, consente di utilizzare il glifosato solo in alcune aree della città e in condizione di totale sicurezza. Occorrerebbe modificarlo, avvicinandolo di più a quello che l’Europa, l’Italia e il Piemonte consentono, per agire in modo più efficace ed efficiente e risolvere il problema in minor tempo. Altrimenti, soprattutto in una stagione come questa, diventa difficile affrontare questo problema, visti i costi altissimi e l’incapacità di intervenire ogni giorno. Ricordo che gli stanziamenti di bilancio sono già esauriti e dovremo procedere con variazioni di bilancio per stare dietro al lavoro da fare. Il mio dovere di sindaco è quello di agire. Nella futura Commissione Sicurezza e Ambiente possiamo invitare la Regione, il direttore di Agrion è molto interessato a sviluppare questo progetto con il Comune di Alessandria. Vi chiedo velocità, dopo tanti anni di scarsi interventi perché è stato seguito alla lettera il nostro regolamento. In alcune aree periferiche della città la situazione è fuori controllo: via Raschio, ad esempio, non ha più i marciapiedi perché invasi dalle erbacce e questo vale anche in altre vie. Si tratta di un problema molto serio: occorre decidere cosa fare. Gli attuali stanziamenti di bilancio non possono essere aumentati all’infinito. Solo con l’attuale tecnica del diserbo meccanico non riusciamo a tenere il ritmo”.
Le parole del sindaco Abonante hanno fatto propendere il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco Gentiluomo, a ritirare il proprio ordine del giorno. Il testo invitava l’amministrazione comunale a trovare prodotti erbicidi che non contengano glifosato per debellare le erbacce. “Dico al presidente di Fratelli d’Italia Locci che ambientalisti si nasce. Non si diventa ambientalisti solo perché c’è un tema sul quale fare un po’ di propaganda, un tema che non fa parte della ideologia del proprio partito. Ribadiamo la nostra contrarietà all’uso di queste sostanze. È vero, sono state fatte delle prove ma ora non mi risulta che questa metodologia di azione sia continuata. Chiediamo di seguire il regolamento comunale vigente, di non modificarlo e di trovare prodotti erbicidi alternativi, cosa che il sindaco si sta impegnando a fare. Io condivido l’ordine del giorno firmato dal presidente Locci ma il nostro voto sarà contrario perché lo stesso Locci preferisce non mettersi in gioco e discutere in commissione su questo tema. Per questo se il suo ordine del giorno sarà votato noi esprimeremo la nostra contrarietà”.
Locci, infatti, ha preferito non ritirare il suo testo (che condannava l’uso del glifosato e invitava l’amministrazione a rispettare il regolamento comunale, ndr), poi bocciato dalla maggioranza: “Chiedo che il consiglio comunale condanni l’utilizzo di prodotti a base di glifosato. Segnaliamo al sindaco e alla giunta che hanno il dovere di non usarli perché lo dice il regolamento. Il consiglio comunale dovrebbe accettare questo ordine del giorno all’unanimità, come all’unanimità fu votato il regolamento comunale nel 2016. Quel testo nacque proprio da una mozione del Movimento 5 Stelle e fu integrato da una proposta dell’allora assessore Lombardi e affinato anche dalla nostra parte politica. Ora fa rabbia vedere che un assessore del Movimento 5 Stelle (Michelangelo Serra, ndr) aveva approvato l’utilizzo del glifosato. Magari lo ha fatto per distrazione o magari non legge gli atti: è stato un gravissimo errore. Qualcuno dovrebbe anche essere sanzionato per non aver rispettato il regolamento: la Polizia Locale ha fatto tutti gli accertamenti e mi ha riferito che sarà comminata una sanzione. Dico anche al presidente Gentiluomo che non è il mio biografo e forse non sa che alla fine degli anni ’90 ero coordinato di “Fare Verde Alessandria”, la mia militanza su questi temi è lunghissima, almeno quanto la mia militanza politica”.
“Mi assumo l’onere nel cercare una soluzione rapida rispetto a questo problema urgente, pensando anche al lungo periodo“ ha concluso il presidente della Commissione Sicurezza e Ambiente Adriano Di Saverio “sono d’accordo con quello che ha detto il sindaco. La commissione può individuare una soluzione urgente e focalizzata anche sul lungo periodo, un piano che sia definitivo, con interventi quasi di prevenzione. Il glifosato è un erbicida dichiarato probabilmente cancerogeno per gli essere umani, ed è una delle principali cause di contaminazione delle acque. L’Unione Europea ha rinnovato l’autorizzazione alla sua commercializzazione fino al 2023, una data secondo me lontanissima. La sola dose, però, non rende velenosa la sostanza: le dosi usate dagli agricoltori sono migliaia di volte più elevate rispetto a quelle che useremo noi. Cercheremo comunque delle soluzioni alternative, che consentano un impatto ambientale pari a zero. Se devo essere sincero, però, ci sono problemi molto più urgenti che ci affliggono dal punto di vista ambientale e sanitario. Ricordo che negli ultimi mesi sono emerse delle criticità nel polo chimico di Spinetta che hanno aggravato situazione già esistente: perdite mai verificate in tutta Europa nelle falde superficiali, sono stati raggiunti picchi di 220 mila nanogrammi per litro di pfas all’interno dello stabilimento”.