Autore Redazione
mercoledì
20 Gennaio 2016
23:06
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Politica - Casale Monferrato

Addio a Ricicuci: “progetto finito anche perché non ci hanno mai aiutato”

Addio a Ricicuci: “progetto finito anche perché non ci hanno mai aiutato”

CASALE MONFERRATO – Addio al progettoRiciCuci” di Casale. Nei locali in via Lanza, dal 2007, venivano raccolti indumenti usati venduti a prezzi super popolari, ma quel luogo ospitava anche percorsi sartoriali e stilistici sfociati nelle famose sfilate e nella creazione di linee di moda street ma anche gradevolmente civettuole.

Lo scopo del progetto RiciCuci, anima, fino a pochi mesi fa, della Cooperativa Senape, era recuperare tessuti e abiti, reinventarli o assemblarli, dando loro una nuova vita e una nuova storia. In questo, possiamo dire, la Cooperativa Senape ha precorso i tempi e ha ben compreso la valenza sociale, culturale ed economica del progetto. Negli anni infatti il bazar di via Lanza è diventato non solo un punto di raccolta di abiti cui molti generosi cittadini hanno destinato i propri sacchi di armadi svuotati, ma anche la sede di un laboratorio sartoriale che nell’ultimo anno ha formato 3 profughi che hanno confezionato gonne etniche e a ruota di notevole pregio. RiciCuci è sempre stato, quindi, un centro in cui mentre si soddisfacevano le esigenze dei casalesi vecchi e nuovi (profughi inclusi, dunque), si dava forma a idee che si intrecciavano con la vita della comunità“.

Il progetto però è destinato a finire. Dal 28 febbraio chiuderà i battenti: “le mutate condizioni economiche impongono infatti alla Cooperativa Senape il ridimensionamento dell’intero progetto RiciCuci, fronteggiando spiacevoli riduzioni del personale e dell’offerta. Nel concreto, il magazzino di via Lanza, quello retrostante al bazar, rimarrà ancora aperto per ricevere donazioni per profughi e persone indicate da servizi sociali o comunque in difficoltà. Sono già in corso vendite speciali nei due punti di via Lanza e di via Alerami. le storie nascono, finiscono, evolvono, ma non si cancellano“.

Un epilogo non senza una vena polemica rivolta alle amministrazioni che si sono succedute: “siamo stati contattati spesso per sfilate o varie iniziative – ha spiegato Mirella Ruo della Cooperativa Senape – , sempre gratuitamente, senza avere mai sostegno economico. Eppure il nostro era un progetto corposo e importante. Il progetto è stato sostenuto esclusivamente dalla cooperativa. Ad Alba o Cuneo ci sono iniziative analoghe con aiuti delle amministrazioni. Un vero peccato.”

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