10 Settembre 2024
05:55
Lavoratore picchiato a Frugarolo, assessora Cazzulo: “Punire chi sfrutta e si torni a parlare di solidarietà”
ALESSANDRIA – L’assessora alle Politiche Sociali e al Lavoro del Comune di Alessandria, Roberta Cazzulo, è intervenuta per commentare la vicenda di Godwin Aiwanfo, il 30enne di origine nigeriana che, come ha raccontato il sindacato Flai Cgil, è stato picchiato a Frugarolo dal suo datore di lavoro dopo aver chiesto un giorno di permesso. “Lavorava dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 19, alle volte anche il sabato, fino alle 12. Poi un giorno decide di chiedere al datore di lavoro un giorno di permesso perché finalmente aveva una residenza e la doveva dichiarare all’amministrazione comunale. Godwin, che si era rivolto a un avvocato dopo non aver ricevuto la busta paga per il suo lavoro da macellatore (solo un bonifico di 550 euro per quasi cinque mesi di lavoro), è stato preso a calci e pungi, in faccia e sulla pancia”.
“La storia del lavoro è la storia generale attraverso cui leggere la globalità e la pienezza dei fatti storici. La storia del lavoro parte proprio dalle storie delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare, partendo da quelle meno libere, che subiscono un maggior grado di soggezione. La terziarizzazione delle lavorazioni purtroppo sempre più spesso può divenire una forma legalizzata di caporalato. È necessario attuare misure punitive contro chi sfrutta, ma, anche e soprattutto, misure preventive per un mercato del lavoro diverso fatto di domanda e offerta che si incontrarono in trasparenza, in legalità e diritti. Piccoli e grandi abusi che avvengono in un contesto in cui i lavoratori non sono organizzati, sono sempre più deboli e sono ‘strizzati’, letteralmente, dal patronato”.
“Il lavoro è infatti alla base dello sviluppo democratico della nostra società e si configura come diritto e dovere di ogni cittadino, che deve essere tutelato in tutte le sue forme e applicazioni. E’ necessario tornare a parlare di solidarietà. Solidarietà tra un Nord sempre più europeo e un Sud sempre più mediterraneo, solidarietà tra la generazione iper-garantita dei baby boomers e quella iper-precarizzata dei millennials immersi nel deserto delle opportunità, solidarietà tra un’élite sempre più ricca e una fascia di poveri e indigenti mai così ampia da decenni. La solidarietà è un valore fondamentale che riflette l’idea che tutte le persone condividono una responsabilità collettiva per il benessere altrui: la cooperazione tra individui è la via per una società più equa e inclusiva. Parlarne: sì, parlarne, non solo con chi avrebbe bisogno di riceverla, ma, anche e soprattutto, con chi avrebbe bisogno di metterla quotidianamente in pratica”.