Autore Redazione
lunedì
7 Marzo 2016
04:44
Condividi
Politica - Alessandria

Ecco che fine ha fatto la garitta davanti alla Caserma Valfrè

Ecco che fine ha fatto la garitta davanti alla Caserma Valfrè

ALESSANDRIA – Rimossa ma non demolita. Ecco che fine ha fatto la garitta davanti la Caserma Valfrè di Alessandria, tolta dal marciapiede di corso 100 cannoni per questioni di sicurezza. L’amministrazione comunale è intervenuta la scorsa settimana perchè la garitta era pericolante. Ora si trova in un magazzino, in attesa di decidere la sua destinazione definitiva. L’ultima parola spetterà al Demanio, proprietario della struttura.

Proprio la scorsa settimana il consigliere di minoranza Maurizio Sciaudone si era interrogato sulla destinazione della garitta.”Per l’amministrazione pubblica alessandrina non esiste la parola “conservare”. Esiste un problema strutturale in un edificio pubblico? Allora è arrivato il momento di demolire! Spariscono gli antichi ponti, i manufatti storici della città come la ciminiera Borsalino e tanti altri… figuriamoci il ricovero della guardia di una caserma. Abbiamo capito e verificato nei fatti che l’attuale amministrazione comunale (come del resto le precedenti e in generale gli uffici tecnici del Comune) vede il vasto patrimonio militare di Alessandria come parcheggio, magazzino o altro uso improprio, lasciando cadere a pezzi le strutture senza neppure immaginare come rivalutarle, quando nel resto del mondo le strutture pubbliche dismesse vengono riutilizzate per iniziative sociali rispettose dei luoghi storici. Riguardo alla garitta sparita alla caserma Valfrè, in qualità di consigliere comunale chiederò ufficialmente alla Giunta con interrogazione scritta chi ha deciso la demolizione, se l’ente proprietario è stato interpellato e se ha dato autorizzazione, seguendo la corretta procedura. E’ immorale che non ci sia mai la volontà di aggiustare, restaurare… ma solo quella di far sparire il problema, fregandosene della memoria e del rispetto nei confronti delle testimonianze storiche alessandrine. Se i cittadini non si attivano a difesa del loro patrimonio storico culturale, il degrado sarà totale, non solo nelle strutture ma anche nel tessuto sociale incapace di tutelare i beni pubblici.”

Condividi