9 Luglio 2025
11:27
Venerdì ad Alessandria il presidio della Cgil: “Le nostre proposte per un Piemonte più giusto”
ALESSANDRIA – All’ultimo referendum sul lavoro e la cittadinanza hanno votato in Piemonte oltre un milione di persone. Ora la Cgil punta a “trasportare” tutte queste preferenze per rivendicare “un Piemonte più giusto negli ambiti di sanità, trasporti, lavoro e cittadinanza”. Per questo motivo venerdì 11 luglio si terrà in piazzetta della Lega ad Alessandria un presidio del sindacato a partire dalle 10 fino alle 12, dove saranno rilanciate alcune “proposte concrete”:
“La campagna referendaria ci lascia la consapevolezza che le nostre rivendicazioni hanno un riscontro nel Paese e che abbiamo come Cgil saputo mettere in campo una campagna straordinaria che ha saputo mobilitare attivisti, ma anche soggetti esterni al sindacato. In Piemonte seppure in modo non omogeneo il dato dell’affluenza è stato migliore rispetto alla media nazionale. Proprio per valorizzare questa esperienza l’Assemblea Generale del Piemonte impegna tutte le strutture a proseguire su questa linea lanciando una “Vertenza Piemonte”, che ha tra i punti fondanti:
- Un lavoro dignitoso a partire dalla regolamentazione degli appalti pubblici e privati e dalla riduzione della precarietà attraverso vertenze di stabilizzazione del lavoro precario;
- La vertenza contro il declino economico del nostro territorio a partire dalle diverse crisi aziendali;
- Il contrasto ai subappalti estendendo il protocollo firmato, proprio durante la campagna referendaria, con il comune di Torino alle altre amministrazioni pubbliche della regione ed in particolare alla Regione Piemonte. Anche per contrastare ulteriormente gli infortuni e le morti sul lavoro;
- La difesa dei servizi essenziali a partire dalle vertenze già avviate su sanità pubblica, medicina di genere e trasporto pubblico, scuola e quella non più rinviabile su non autosufficienza e RSA e la casa;
- Continuare nell’affermazione dei diritti delle cittadine e dei cittadini stranieri affrontando i temi dell’integrazione.