Autore Redazione
venerdì
15 Aprile 2016
13:48
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Politica - Piemonte

L’alessandrino Pier Massimo Pozzi alla guida della Cgil regionale

L’alessandrino Pier Massimo Pozzi alla guida della Cgil regionale

TORINO – L’alessandrino Pier Massimo Pozzi è il nuovo segretario generale piemontese della Cgil. Lo ha deciso oggi l’Assemblea Generale della Cgil Piemonte. Oltre il 90% dei presenti ha designato Pozzi come nuovo leader e in tutto sono stati 158 i voti complessivi che hanno permesso al sindacalista alessandrino di succedere a d Alberto Tomasso, costretto a cedere il posto per aver raggiunto i limiti di età dopo sei anni al comando regionale. 

Pier Massimo Pozzi, 57 anni, alessandrino, si è iscritto alla Cgil nel 1978 e nel maggio dell’80, a 22 anni, ha iniziato la sua esperienza sindacale nella categoria dei tessili, la Filtea, dove ha conosciuto l’allora segretario, un partigiano combattente. Qualche anno dopo è arrivato alla Fiom, dove ha vissuto l’ultimo periodo dell’esperienza unitaria come segretario della Lega FLM di Alessandria. Negli anni successivi, tra il 1986 e il 1995, ha svolto la sua attività nella categoria dei chimici, in seguito è entrato nella segretaria della Camera del Lavoro di Alessandria diventandone, nel 1999, segretario generale. Dalla fine del 2007 è in segreteria regionale, e dal 2010 ha ricoperto il ruolo di segretario organizzativo.

Pozzi, nel primo discorso nella sua nuova veste, ha ringraziato Tomasso per la collaborazione di questi sei anni e “per la scelta che ha fatto, politica ancor prima che personale, di lasciare l’incarico di segretario generale due anni prima della scadenza di mandato”.

Per Pozzi “uno dei compiti della struttura regionale è quello di favorire il rinnovamento di cui fa parte anche il ringiovanimento, quindi dobbiamo cercare di realizzare il rinnovamento in tutti i livelli dell’organizzazione, con le gradualità necessarie, non solo ma in particolare partendo dalle categorie territoriali, creando opportunità per le delegate e i delegati, per le lavoratrici e i lavoratori rappresentati dal NiDiL e per le delegate ed i delegati stranieri, comunitari ed extracomunitari, consentendo a questi ultimi di fare i sindacalisti e non solo di svolgere il pur prezioso ruolo nei servizi per gli immigrati”.

Il neo segretario generale ha sottolineato la gravità della situazione economica e sociale: “il persistere della crisi con l’aumento delle diseguaglianze, l’avverarsi ormai della profezia per cui per la prima volta i figli hanno un peggioramento delle condizioni economiche rispetto ai loro genitori, la diffusa opinione che la politica sia inefficace, la crescita di politici che parlano solo alla pancia e non al cervello delle persone, l’attacco alle condizioni di lavoro (diritti, sicurezza, salario), al ruolo e alla funzione dei sindacati, rischiano di costituire un mix davvero pericoloso”, e quindi nel prendere atto come Cgil di queste mutazioni, non rassegnandoci ad esse “dobbiamo salvaguardare le nostre peculiarità, perché “per i nostri numeri a partire dagli iscritti e le iscritte di tanti settori e di tante nazionalità diverse, per la capacità di avere un rapporto diretto con le persone che ci possono criticare ma comunque ci riconoscono, per la rappresentatività delle nostre Rsu, per la capillare presenza nel territorio delle camere del lavoro e delle leghe Spi, per il lavoro dei nostri servizi sulla tutela individuale, noi siamo uno dei più efficaci antidoti”.

 Sarà come sempre delicata e importante il lavoro dedicato al rapporto con le istituzioni: “con queste controparti è fondamentale presentarsi unitariamente – ha sottolineato Pozzi – il rapporto unitario ci ha permesso di tenere i tavoli, contrastare le politiche che non ci convincevano, fare alcune intese. Abbiamo negli anni scorsi promosso importanti manifestazioni unitarie, anche scioperi, e io spero con la collaborazione di tutti di essere all’altezza dei problemi da affrontare. Naturalmente il lavoro da fare è ancora molto, i rapporti con queste controparti devono essere sindacali e per questo dobbiamo sempre attenerci al merito, a prescindere dalle composizioni delle Giunte”.

Ai lavori dell’Assemblea hanno partecipato il segretario nazionale responsabile delle Politiche Organizzative, Nino Baseotto e Gianfranco Fattorini, responsabile del Dipartimento Organizzazione. Baseotto ha ringraziato Tomasso che ha diretto la Cgil regionale in questi sei anni così difficili dal punto di vista economico e sociale, sottolineando che il cambio al vertice del sindacato piemontese avviene in una fase intensa della vita della Cgil.

“Il risultato straordinario delle 42mila assemblee che abbiamo svolto e la raccolta di firme sulla Carta dei Diritti – ha dichiarato Baseottodimostrano che la Cgil è l’unico soggetto di rappresentanza collettiva che mette in campo una sfida così complessa ma stimolante, un banco di prova per creare e conquistare il consenso fuori dalla propria area di rappresentanza, un lungo viaggio per i diritti che vale la pena di intraprendere e vincere”.

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