Autore Redazione
giovedì
10 Novembre 2016
04:38
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Politica - Alessandria

L’associazione tutela Ambiente sui monumenti di Casalbagliano e Villa del Foro: “La loro incuria è un crimine morale”

L’associazione tutela Ambiente sui monumenti di Casalbagliano e Villa del Foro: “La loro incuria è un crimine morale”

ALESSANDRIA – L’associazione Tutela Ambiente e Animali e Protezione Civile di Alessandria ha espresso tutta la sua perplessità a proposito dei sobborghi di Casalbagliano e Villa del Foro, lasciati in uno stato di “incuria, abbandono e desolazione.” 

L’area archeologica di Villa del Foro è totalmente abbandonata. La recinzione è stata in parte divelta e in parte è scomparsa (rubata?), mentre la strada romana Via Fulvia è coperta da metri di erbacce e cespugli. Il senso di desolazione è reso ancora più forte da due cartelloni esplicativi, che dovevano servire a illustrate ai turisti i resti romani, e che fanno capolino tra le erbacce , ormai scoloriti e quasi illeggibili. Poco oltre, il castello di Casalbagliano, o meglio ciò che ne resta, è in rapido sgretolamento, e negli ultimi mesi sono crollate anche le mura della facciata principale. Nel 2011 i volontari di Anpana, che oggi operano con la sigla Associazione Tutela Ambiente Protezione Civile avevano interpellato diversi Enti, tra i quali la Sovrintendenza ed il Comune di Alessandria, chiedendo un intervento urgente di messa in sicurezza dell’edificio. Il consiglio era di realizzare, con una spesa contenuta, opere di imbragatura sufficienti a evitare il crollo totale del monumento, in attesa di reperire i fondi necessari ai restauri.

In quell’anno la giustificazione del mancato intervento fu che la Regione Piemonte non aveva effettuato stanziamenti. Tuttavia, sono trascorsi altri 5 anni, senza che nulla sia cambiato. ATA PC ora ha scritto al Sindaco: vogliamo sapere se l’ Amministrazione Rossa abbia mai chiesto finanziamenti e, in generale, cosa abbia fatto di concreto per salvare il castello, un monumento di valore e sottoposto a vincolo di tutela.

Facciamo notare che in questi anni sono state realizzate, spendendo parecchio denaro pubblico, varie opere che hanno dato adito a polemiche, come il rifacimento di Via Dossena, corredata con arredi urbani tanto discutibili quanto costosi, e un ponte costosissimo del quale non sentivamo la mancanza. Constatiamo che , invece, i soldi per salvare alcuni monumenti e beni storici non si trovano mai. La Sovrintendenza dichiara di aver sollecitato innumerevoli volte il Comune a operare sul castello, che attende di essere restaurato sin dal 1980. Possibile che 36 anni non siano bastati a trovare denari e tempo per intervenire?

Si è però trovato il tempo di autorizzare una discarica sopra un bellissimo laghetto al quartiere Cristo, che poteva essere acquisito e trasformato in oasi urbana. Cosi’, al posto di un parco e di un lago, gli alessandrini si troveranno una discarica di rifiuti speciali, vicino al fiume e sopra la falda acquifera. Verrebbe da chiedersi, a questo punto, se non vi sia una sorta di odio e accanimento verso tutto ciò che è bello, antico e pregevole, un po’ come in quelle fiabe ove vi sono streghe che fanno seccare i prati, morire i raccolti, e generano l’inverno e la notte perenne nei regni toccati dalle loro maledizioni.

Scherzi a parte, ci auguriamo un rapido cambio di direzione, a partire proprio dalla salvaguardia del castello e dell’area archeologica di Villa del Foro. Perché lasciarli in quello stato è, oltre che un pessimo biglietto da visita per la nostra città, anche un “crimine” morale.

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