Autore Redazione
giovedì
10 Novembre 2016
10:00
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Politica - Alessandria

Il PCI denuncia: “con Renzi non si può protestare”

Il PCI denuncia: “con Renzi non si può protestare”

ALESSANDRIA – Il Segretario del Partito Comunista Marco Rizzo e la Federazione di Alessandria del PCI hanno espresso “solidarietà” a Renato Kovacic, bloccato dalla Forze dell’Ordine prima di poter mettere in atto l’annunciata protesta all’arrivo di Renzi nel capoluogo. Il politico alessandrino e candidato sindaco voleva denunciare la carenza di servizi per i cittadini incatenandosi al Ponte Meier dove era atteso il Premier. Prima di raggiungere la passerella in legno Kovacic è stato però fermato dalla Polizia e portato in Questura. Identificato e poi denunciato per porto abusivo di oggetti atti a offendere, quando il politico alessandrino è uscito dagli uffici di Corso Lamarmora il Premier Matteo Renzi aveva già lasciato Alessandria.

Un grave episodio” ha denunciato il PCI di Alessandria, “passato sotto silenzio” perchè coperto dal rumore mediatico “dell’inutile polemica sulla mancata pubblicazione della foto con il giovane disabile“. Quella di Kovacic sarebbe stata “la più antica e pacifica delle proteste” ma secondo il PCI è stata fermata perchè “con Renzi non si può protestare. “Ad Alessandria – ha concluso la Federazione di Alessandria del Partito Comunista – sono venuti personaggi come Togliatti, Moro, Berlinguer, Pajetta, Pertini, Ciampi e tanti altri. Non e’ mai stato fermato nessuno. Se non ai tempi di Scelba. Per questo noi comunisti protestiamo e denunciamo questi metodi autoritari e, pur non condividendo un metodo di protesta che non appartiene alla tradizione comunista, esprimiamo a Kovacic la nostra più fraterna solidarietà”.

Dalla Questura, intanto, hanno spiegato di aver applicato le misure di sicurezza previste per l’arrivo del Presidente del Consiglio, per cui scatta “il livello più alto di tutela”. Kovacic sarebbe stato allontanato dall’area del ponte perchè avrebbe provato a raggiungere il punto di passaggio del Premier con una busta con dentro le catene e quattro lucchetti. Bloccato dagli agenti in borghese il politico alessandrino non avrebbe  voluto spiegare ai poliziotti il perchè del possesso di quegli oggetti potenzialmente pericolosi e, per questo hanno aggiunto dalla Questura, portato negli uffici di Corso Lamarmora per l’identificazione e la successiva denuncia.

 

 

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