Autore Redazione
giovedì
9 Giugno 2016
22:22
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

“Legittimo il silenzio del presidente”: il commento di Adelchi Puozzo, in un “viaggio” tra cartoni animati e opere liriche

“Legittimo il silenzio del presidente”: il commento di Adelchi Puozzo, in un “viaggio” tra cartoni animati e opere liriche

ALESSANDRIA – Più ascolto persone e leggo commenti sui grigi, e dunque sul calcio, più mi appassiono a questo sport perché, anche con riflettori spenti sulle competizioni, ha il grande pregio di continuare a creare emozioni. Osservo tifosi e i commentatori e sembrano personaggi di “Inside Out”, il film della Pixar dove nella mente di Riley, vivono cinque emozioni, ognuna interpretata da un diverso personaggio animato.

In questa stagione il popolo grigio ha dovuto fare i conti con un girone di ritorno deludente (il secondo in due anni) addolcito dalla Tim Cup, i play off persi male e un silenzio estenuante da parte del massimo dirigente.

Per chi è lettore di gialli, ma anche per chi non lo è, sono tre importanti indizi. Indizi, se non addirittura prove, che dividono i tifosi e gli osservatori in due fazioni: i pessimisti e gli ottimisti. Io sto con i secondi. I motivi sono molti e racchiusi tutti in una sola persona: il presidente Di Masi. Quello che sino ad oggi ha fatto e detto non può certo far presagire uno scenario cupo. Il silenzio è per me un giusto e legittimo periodo di riflessione e lavoro di chi, per passione, ha rilevato la sua squadra del cuore e si è trovato a navigare nel mare del calcio, e in particolare quello della Lega Pro, popolato da squali, corsari e remore. La sua frase “Non date nulla per scontato” e per me traducibile in: “Ho fatto il dovuto noviziato, ho capito molto e ora “nessun dorma”. E’ come se il nostro “Di Masi-Calaf”, il principe ignoto della Turandot, fosse immerso nella notte di Pechino, in attesa del sorgere del sole quando potrà conquistare la principessa di ghiaccio alias il giusto posto che ai grigi spetta.

Questo non vuol dire che chi è pessimista stia sbagliando. Anche se, tornando al film Inside Out, la tristezza, e dunque il pessimismo, viene rappresentata da una bambina blu impacciata e occhialuta che ostacola la gioia limitando il suo ottimismo, nella vita reale non è così. Può e deve servire anche quella; può essere un mentore capace di aprire nuovi scenari per permetterci di vedere prospettive nuove.

Adelchi Puozzo 

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