Autore Redazione
lunedì
21 Agosto 2017
01:59
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Politica - Alessandria

Valmadonna val bene un po’ di attenzione

Il sobborgo è dimenticato, dicono alcuni cittadini. Da qui la provocazione: "Lasciamo Alessandria"
Valmadonna val bene un po’ di attenzione

ALESSANDRIA – Per ora è una provocazione, ma forse non lo è neanche troppo. Di certo è un chiaro messaggio inviato al Comune per far capire che i sobborghi “non esistono solo sotto le elezioni”. Il dottor Pietro Luigi Garavelli abita a Valmadonna, anche se per lavoro è costretto a stare gran parte del suo tempo a Novara. Tuttavia conosce bene il problema del sobborgo e, soprattutto, il piglio da “sindacalista” dimostra la sua volontà di fare sul serio e di pretendere risposte concrete. Stufo dello stato di abbandono del sobborgo ha lanciato il suo grido di battaglia: “La Lega che è per l’ autodeterminazione delle Genti dovrebbe lasciare andare via senza “tante storie” gli Abitanti della Comunità delle Valli. Un rigurgito centralista sarebbe contro il suo DNA. Avremo fondi nostri per lavori da fare rapidamente, uffici vicini e eletti conosciuti nostri vicini di casa. Impegnamoci per il sogno delle Valli libere da Alessandria “ladrona!””.

Intervistato da Radio Gold a distanza di alcuni giorni dal post la sua verve non si è smorzata, e pur sottolineando la natura pacifica degli abitanti di Valmadonna non arretra di un passo: “Le memorie storiche del paese mi hanno spiegato che le due Valli (Valmadonna e Valle San Bartolomeo) hanno una storia diversa da Alessandria. Periodicamente, negli anni ’50 e ’60 questi borghi cercarono una via per diventare autonomi avendo storia e contesto socioeconomico diversi. Arrivò il decentramento del Comune, arrivò il delegato, arrivarono i quartieri, e comunque in quei tempi c’era il cantoniere del paese. Ora è finito il decentramento e abbiamo perso un consigliere, l’unico legame che abbiamo è con il buon Pier Vittorio Ciccaglioni (Presidente del consiglio comunale). La situazione in cui ci troviamo e lo scenario storico descritto mi hanno quindi spinto a postare questa provocazione: ‘ce ne andiamo via‘.”

Il “via” vuol dire trovare un altro comune con cui unirsi, se le cose non cambieranno, ha spiegato ancora Garavelli.

A Valmadonna sono tutti imprenditori e quindi tutti hanno delle esigenze importanti. Se io devo andare in Comune perdo un’intera giornata lavorativa. Non posso permettermi di perderla per una minipratica. Non possiamo accettare che manchi ancora l’Adsl. Grazie a voi di Radio Gold, tre anni fa, siamo riusciti a evitare che i telefoni si staccassero dalle 12 di sabato per ritornare a funzionare la domenica alle 20. Noi diamo un’infinità di soldi con l’Imu ma non ci torna nulla indietro. In base a quello che diamo, in proporzione, vorremmo un ritorno. C’è addirittura chi ha aggiustato, a proprie spese, l’asfalto davanti casa perché stanco della situazione di incuria“.

Molti cittadini sono stanchi di assistere ad “allagamenti (nella foto uno degli ultimi episodi) in occasione di ogni giornata di pioggia abbondante, di vedere l’erba lasciata crescere senza sosta, o di continuare a subire un cimitero degradato“. Questo ha determinato la provocazione di Garavelli: “voglio vedere se Pecetto o Pietra Marazzi non si leccherebbero le dita nell’accoglierci“.

Basterebbe poco per far felici i cittadini di Valmadonna ha aggiunto Garavelli: “è così difficile aprire un piccolo ufficio di decentramento ogni due o tre sobborghi alcuni giorni a settimana?

Per ora a Valmadonna l’idea rimbalza di bocca in bocca ma la provocazione potrebbe diventare una vocazione: “Noi non vogliamo costituire alcun comune nuovo, ma se continueranno a ignorarci siamo pronti a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di un’unione con un comune esistente“.

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