Autore Redazione
giovedì
9 Agosto 2018
10:48
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Politica - Alessandria

Matrisciano M5S su Bando Periferie “necessario rispettare la Consulta”

La Senatrice alessandrina Susy Matrisciano ha voluto fare “un po' di chiarezza” sul congelamento della seconda tranche di fondi del Bando Periferie
Matrisciano M5S su Bando Periferie “necessario rispettare la Consulta”

ALESSANDRIA – Hanno già annunciato battaglia i sindaci del 96 Comuni italiani che rischiano di veder congelati i fondi per concretizzare i progetti del “Bando Periferie”. Anche Alessandria è in fibrillazione perché con la sospensione della seconda tranche di finanziamenti rischia di rimanere solo sulla carta, o quantomeno per altri 2 anni, il “Marengo Hub”. Anche i sette lotti di lavori da 18 milioni di euro che dovrebbero cambiare “il volto dell’area est” del capoluogo e i suoi collegamenti con Spinetta Marengo sono congelati dopo la decisione del Governo di stoppare fino al 2020 i finanziamenti per 96 città e aree metropolitane e trasferire le risorse in un’altra cassa a disposizione di tutti i Comuni italiani.

Già sguainate le spade, Anci e i sindaci hanno minacciato una diffida alla Presidenza del Consiglio ma i rappresentanti del Governo difendono il provvedimento approvato al Senato.  

Su Facebook anche la Senatrice alessandrina e portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato, Susy Matrisciano ha voluto fare “un po’ di chiarezza sul congelamento della seconda tranche di fondi del Bando Periferie. “Il Governo – ha spiegato – è intervenuto per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018. Abbiamo pertanto garantito immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100.Ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie. In ogni caso le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate.

Va comunque sottolineato che il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente Governo per metà dell’importo complessivo. Si trattava quindi di mere promesse più che di risorse messe realmente a disposizione. Con tale strumento, inoltre, si è tolto ai sindaci il diritto di scegliere come usare le risorse come affermato dalla Corte Costituzionale. Abbiamo perciò deciso di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018 e 2019 non solo per alcuni dei progetti dei Comuni capoluogo che hanno partecipato al Bando, ma per tutti gli 8.000 Comuni d’Italia, al fine di consentire alle tante amministrazioni comunali con avanzi di amministrazione di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche, secondo un criterio di premialità e di equità e rispetto di principi costituzionali.

Siamo convinti che i progetti non siano tutti uguali: è necessario distinguere tra i Comuni che hanno dato avvio a progetti già esecutivi e su cui si è già investito per il rilancio delle periferie e chi invece utilizza questo fondo al solo scopo di creare progetti di facciata. Ci lascia esterrefatti che il Pd, responsabile delle politiche di tagli e del crollo degli investimenti pubblici, accusi l’attuale governo che ha invece sbloccato risorse altrimenti ferme e ha esteso enormemente la platea a tutti gli 8.000 Comuni. Gli attacchi ricevuti si trasformano comunque in un boomerang perché l’emendamento 13.2 che ha istituito il nuovo Fondo è stato votato all’unanimità da tutte le forze politiche, anche dallo stesso Partito Democratico e dal senatore Matteo Renzi”.

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