Autore Redazione
mercoledì
14 Novembre 2018
10:20
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Politica - Alessandria

Da oggi la protesta di “Non una di meno” alla discussa mozione ‘pro vita’

Molto affollata l’assemblea indetta ieri alla Casa delle donne. Oggi 14 novembre, alle 17.15, l’organizzazione dà appuntamento a tutte le persone sensibili all’argomento sotto i portici di Palazzo Rosso, per partecipare insieme al Consiglio Comunale che ha tra i punti all'ordine del giorno la mozione
Da oggi la protesta di “Non una di meno” alla discussa mozione ‘pro vita’

ALESSANDRIA – Non uno sparuto gruppo di vetero-femministe, come sembrerebbe lecito pensare leggendo le dichiarazioni di chi sostiene la mozione antiabortista (chiamata pro vita) presentata da alcuni consiglieri comunali, ma tante, tante donne e anche uomini alla riunione di martedì sera 13 novembre alla Casa delle donne indetta dall’associazione Non una di meno.

Alla riunione hanno preso parte esponenti di partito, di sindacati, giovani e meno giovani, ma soprattutto tante donne comuni, molto lontane dallo stereotipo della virago femminista tanto caro a chi si dichiara alfiere della vita contro chi uccide impunemente. C’era soprattutto la consapevolezza comune della necessità di far conoscere le vere implicazioni della mozione, presentata, a detta dell’assemblea, in modo molto fumoso e con accenti positivi, in realtà fortemente limitante in termini di libertà personale. Si è partiti dai dati Istat allarmanti che hanno motivato il presidente del consiglio comunale Locci ad essere il primo firmatario, insieme alla consigliera Oria Trifoglio. I dati, secondo l’assemblea, denunciano un’emergenza inesistente, e si discostano dai reali dati del Ministero della Salute facilmente consultabili sul web.

I dati del ministero della Salute, infatti, così recitano : “Tutti gli indicatori confermano il trend in diminuzione: il tasso di abortività (numero di IVG per 1000 donne tra 15 e 49 anni), che rappresenta l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza del ricorso all’IVG, è stato 6.5 per 1000 nel 2016, rispetto a 6.6 nel 2015, con una riduzione dell’1.7%. Il dato italiano rimane tra i valori più bassi a livello internazionale”, fotografando uno stato, come è stato rimarcato durante la riunione, come  tutt’altro che di emergenza.

Sono tanti gli argomenti emersi, legati alla libertà di scelta che una società laica dovrebbe fornire nel rispetto della scienza e della ragione e non di un credo religioso, e, tra questi, è stato sollevato un tema parecchio scottante: quello economico.

La volontà dei firmatari è stanziare generosi finanziamenti comunali (quindi dei contribuenti)  per gli enti pro vita (per esempio il Movimento per la vita) volti a dissuadere le donne all’aborto, partendo dalla convinzione che solo le condizioni di miseria economica possano determinare questa scelta, oppure mero egoismo personale. La riflessione è stata: una città pro vita non impone nulla, ma rende la vita possibile e di buon livello. I finanziamenti sono necessari, e qui la riunione ha mostrato l’animo femminile assolutamente pratico, per garantire salute, aria respirabile (Alessandria detiene tra l’altro un triste primato per polveri sottili), rette eque per asili nido e zone verdi (recente la polemica per i 50 alberi tagliati in Piazzale Berlinguer). Insomma, tante donne e tante opinioni diverse, ma infine una ragionevolezza laica e un buon senso comune che prevale e non può essere liquidato con sbrigative etichette supponenti.

Per questo “Non una di meno” ha deciso di dare appuntamento a tutte e tutti oggi, 14 novembre, alle 17.15, sotto i portici di Palazzo Rosso. L’intento è di partecipare al Consiglio Comunale che ha tra i punti all’ordine del giorno la mozione, e far sentire la voce comune al fine che il documento Locci-Trifoglio venga immediatamente ritirato.

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