Autore Redazione
giovedì
18 Marzo 2021
05:38
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Politica - Alessandria

Rio Lovassina: ecco il progetto anti allagamenti a Spinetta. “Nel 2021 via ai lavori del primo lotto”

Rio Lovassina: ecco il progetto anti allagamenti a Spinetta. “Nel 2021 via ai lavori del primo lotto”

ALESSANDRIA – Lo straripamento del Rio Lovassina rappresenta, per il sobborgo alessandrino di Spinetta Marengo, un vero e proprio incubo ricorrente. Per gli abitanti è sempre allerta ogni volta che piove un po’ di più. Da quello che è emerso nell’ultima Commissione Sviluppo del Territorio, però, l’iter del progetto destinato a risolvere il problema allagamenti sembra definitivamente avviato, dopo tanti anni di incertezze. “L’input dell’amministrazione è sempre stato mettere in sicurezza edifici e territorio. Il Rio Lovassina, così come Casalbagliano e Valmadonna, rappresenta una delle zone attenzionate” ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici di Alessandria Giovanni Barosini “già la scorsa estate sono stati importanti gli interventi di pulizia e disostruzione di detriti nel tratto intubato. Ora, nel 2021, scatterà la ricostruzione. Rispetto a questo tema abbiamo già incontrato i rappresentanti dei cittadini dell’area della Fraschetta, le tre sigle sindacali provinciali e il Comitato Rio Lovassina”.

“A ottobre del 2000 la Regione approvò uno studio idraulico e idrogeologico sul Rio Lovassina” ha rimarcato il membro della Giunta Cuttica “l’incarico fu assegnato all’ingegner Sordo. Nel 2014 fu redatto un progetto preliminare, inserito nella richiesta di finanziamento nell’ambito del repertorio nazionale di interventi a difesa del suolo. A dicembre 2017 questa amministrazione chiese l’integrazione pratica, con la fornitura progetto definitivo. A giugno 2018 ci fu la redazione del progetto definitivo, finanziato da 48 mila euro stanziati dallo stesso Comune di Alessandria. Il progetto vedrà la luce gradualmente, noi abbiamo fatto ulteriori passi avanti rispetto a questo annoso problema”.

Per partire col primo dei quattro lotti previsti, nell’ambito di un macro progetto complessivo da 16.5 milioni di euro, si attende solo l’autorizzazione idraulica della Regione e il placet di Rfi. “Dovremo ottenere l’autorizzazione dalla Regione entro aprile. L’obiettivo è partire con la cantierizzazione dei lavori di questo primo lotto entro il 2021” ha rimarcato Fabrizio Furia, dirigente dei Lavori Pubblici “lo scorso anno la Regione ha definito il Comune di Alessandria come capofila, come stazione appaltante dei lavori che toccheranno anche i Comuni di Bosco Marengo e Frugarolo”.

Il primo lotto, pari a 1.2 milioni di euro (già finanziati dal Ministero dell’Interno), si concentrerà sui lavori del tratto del Rio intubato, nella zona di Spinetta Marengo. Il secondo lotto, pari a 2.6 milioni di euro, riguarderà la vasca di laminazione a monte di Spinetta, il terzo lotto (per 5.8 milioni di euro) sarà il bypass per dirottare una parte dell’afflusso del Rio, quella in eccedenza, nel reticolo che scaricherà direttamente nel Bormida (quella linea blu nella foto qui in basso), mentre il quarto sarà una seconda vasca di accumulo e laminazione a monte di tutto il sistema, del valore di 6.8 milioni di euro.

“Gran parte dei problemi derivano dal degrado del tratto intubato” ha aggiunto il dirigente Furia “con all’interno dei materiali diversi che non consentono regolare deflusso delle acque, è pieno di scarichi impropri. Già nel 2020 sono però stati eliminati detriti e mitigato il rischio. Il progetto del primo lotto punta a omogeneizzare il flusso per evitare strozzature. Dovranno essere modificate le linee dell’acquedotto e quelle elettriche. Dovremo attivare anche una buona interlocuzione coi privati, facendo modificare gli scarichi. Il tratto intubato deve restare utilizzabile in sicurezza. Tempi? Dal punto di vista complessivo dei quattro lotti è difficile fare ipotesi. Dipenderanno dall’erogazione dei finanziamenti. Il lotto 2, ad esempio, a monte di Spinetta, invece, non è stata ancora finanziata. Occorreranno degli interventi in proprietà private, degli espropri che richiederanno tempo e risorse. Una volta iniziato serviranno almeno due anni di intervento”.

“La portata massima che può defluire a Spinetta nel tratto tombinato è pari a 4 metri cubi al secondo, un valore piuttosto bassoha rimarcato l’ingegner Sordo “basti pensare che sono ben 57 i  metri cubi che possono arrivare da monte. Il reticolo idrografico non ce la fa a contenere questa portata. Per questo si è cercato di ridurre il rischio di crisi, optando per soluzioni che riducessero la portata in arrivo, come ad esempio una grande cassa di espansione da 430 mila metri quadrati che scolmi il rio (lotto 4). Servirà anche un’altra cassa di laminazione da 14 metri cubi (lotto 2) che riduca la portata a 4 metri cubi. Prima della manutenzione e pulizia del 2020, purtroppo, a Spinetta non defluiva nemmeno un metro cubo al secondo. C’erano numerosissime interferenze: rifiuti  o grossi oggetti trascinati all’interno. Sempre riguardo al primo lotto, il passaggio a livello sarà il punto più critico. Abbiamo previsto l’installazione di un sifone con pendenza regolare che faccia abbassare e rialzare l’acqua. Deve essere autorizzato da Ferrovie, abbiamo già preso contatti ma, nel frattempo, si potrà andare avanti sugli altri 2 km e 900 metri di tratto intubato a Spinetta. Non penso che i lavori subiranno un rallentamento”.

Di seguito alcuni dettagli dei lavori del primo lotto:

La sezione dell’attraversamento della ferrovia:

“Questa amministrazione si sta dando da fare per risolvere il problema, con tanto impegno dei nostri dirigenti” ha rimarcato Mauro Bovone, presidente della Commissione Sviluppo del Territorio. “A ogni emergenza eravamo allagati” ha sottolineato Vincenzo Demarte, esponente del Gruppo Dema e abitante da ben 41 anni di Spinetta “abbiamo avuto danni ingenti. Ogni due gocce d’acqua scatta l’allarme, anche di notte. Non si vive bene in una realtà di questo tipo. Sottolineo, però, l’importanza dei lavori di pulizia già fatti nel 2020. Lo scorso agosto, ad esempio, non abbiamo avuto alcun problema, nonostante il maltempo. Il problema, però, non è risolto. Il Rio Lovassina è letteralmente crivellato da tubazioni anche di scarichi fognari, quella zona necessita di un rifacimento di alcuni tratti. Le criticità sono persistente e mi auguro che si risolvano. Una sola cosa, però, vorrei rimarcare all’assessore Barosini. Avrei voluto essere avvisato prima rispetto a questa novità, in parallelo coi comitati e coi sindacati, visto che nel mio ruolo di consigliere rappresento i cittadini nelle istituzioni”.

“Concordo anche io che, forse, sarebbe stato meglio informare la commissione insieme ad altri soggetti” ha aggiunto Michelangelo Serra, capogruppo del Movimento 5 Stelle “è vero che ci sono molte ostruzioni nel rio intubato. Bisognerebbe eliminare le adduzioni di acque nere per evitare problemi di deflusso. Per finanziare questa opera, infine, sarebbe importante sfruttare l’opportunità del Recovery Plan”. 

“Un’opera che aspettiamo da anni” le parole del consigliere Pd Enrico Mazzoni “ora per fortuna stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel, la strada individuata è quella giusta. Sarà importante l’interlocuzione con gli altri Comuni coinvolti dai lavori, Bosco Marengo e Frugarolo”. “Le interlocuzioni risalgono a tempo fa, saranno da aggiornare” ha concluso l’assessore Barosini “si stanno comunque facendo grossi passi avanti vista l’annosità del problema, solleciterò la parte tecnica e quella politica per sollecitare condivisione. Tempi? Quasi ogni settimana interloquiamo con la Regione dal punto di vista tecnico/politico, c’è una continua interlocuzione continua”. 

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