Autore Redazione
venerdì
30 Luglio 2021
05:35
Condividi
Politica - Alessandria

Intitolazioni vie Alessandria, Lega prende tempo e fioccano i rinvii: dagli eroi antimafia a Oriana Fallaci

Intitolazioni vie Alessandria, Lega prende tempo e fioccano i rinvii: dagli eroi antimafia a Oriana Fallaci

ALESSANDRIA – Dopo le scintille della volta precedente, col no a Guido Barberis e il sì a Dalmazio Birago, ieri a Palazzo Rosso è stata convocata una nuova seduta per fare il punto su alcune nuove proposte di intitolazioni di vie ad Alessandria. In apertura di discussione, però, l’assessore alla Toponomastica Cinzia Lumiera ha preso la parola, suggerendo l’introduzione di alcuni “criteri di discussione“: “Spetta alla Commissione decidere come procedere ma, se devo dire la mia, su ognuno di questi nomi che oggi ascolto per la prima volta mancherà un confronto, non si avrà nemmeno il tempo di discutere. Così non si segue una linea precisa: io propongo quindi di rinviare alla prossima commissione tutti i nuovi nomi proposti oggi, per darci il tempo di discutere e valutarli. A mio avviso, infatti, è meglio ascoltare tutti i nomi proposti in questa occasione e decidere in un secondo momento“.

A questo punto è quindi toccato a Giampaolo Lumi, unico esponente della Lega in aula, invocare il rinvio a ogni nuova proposta. Significativo, però, il momento in cui sono stati citati gli eroi antimafia Don Pino Puglisi, Rosario Livatino e Peppino Impastato, tutti uccisi per mano della criminalità organizzata. Su Impastato, in particolare, Lumi ha esplicitamente chiesto all’assessore Lumiera se anche in quel caso era confermato il rinvio per poi affrettarsi a precisare che “se sarò presente alla prossima Commissione Toponomastica voterò di sicuro a favore rispetto a una via intitolata a Impastato, così come a Don Puglisi e alle altre vittime della mafie, sono contro la Mafia da quando ero ragazzo, mi ricordo che lo scrivevo nei temi, le mafie sono un cancro del nostro Paese. Don Puglisi, Impastato e Livatino sono degli eroi ma in questa occasione è giusto usare per tutti i nomi nuovi lo stesso criterio”.

“Beh ma se siamo tutti d’accordo almeno su queste tre figure perché non votiamo subito tutti a favore?” la proposta del consigliere Demarte, caduta però subito nel vuoto. Sono tutte persone degne ha precisato l’assessore Lumiera “ma servono criteri di lavoro e di decisione precisi”. “Non è vero che manca un criterio” ha puntualizzato il presidente di Commissione Emanuele Locci “è lei, assessore Lumiera, che oggi ha proposto un criterio nuovo ed è quindi logico che il rappresentante in aula del suo partito segua le sue indicazioni”.

“Sembriamo ubriachi” ha ironizzato sarcastico il consigliere Pd Giorgio Abonantequesti sono rinvii non motivati. O meglio: lo sono perché voi della maggioranza sapete di non essere d’accordo. State offrendo uno spettacolo imbarazzante. Alla fine vi siete compattati solo nella scorsa seduta, quando avete votato contro rispetto a una via dedicata al professor Guido Barberis”. Rispetto a questo ultimo punto, però, è intervenuto il presidente di Commissione, Emanuele Locci, ricordando come su via Guido Barberis era stata sollevata la problematica dell’esistenza di un’altra strada in città, via Umberto Barberis, con lo stesso cognome.

Alla fine, quindi, per Don Pino Puglisi, Peppino Impastato, Rosario Livatino, Amintore Fanfani, Giuseppe Cotroneo, Oriana Fallaci, Giorgio Maggi, Pietro Caramello, Giovanni Gasti e Armando Pavese è stato tutto rimandato al prossimo 2 settembre. Ma ogni regola ha una sua eccezione e c’è stato un solo nuovo nome che non ha fatto indugiare nessuno: Giovanni Paolo II. “Se qualcuno vuole rinviare anche questa nuova proposta lo deve dire chiaramente” ha rimarcato lapidario il presidente Locci, senza trovare alcuna risposta ma solo le mani alzate di tutti i capigruppo. All'”Atleta di Dio”, quindi, sarà intitolato il ponte al laghetto del Villaggio Fotovoltaico, al Quartiere Cristo.

Tra le vecchie proposte approvate, invece, la seduta ha detto sì a una via per Giorgio Almirante, Ignazio Gardella, Gino Armano e Giuseppe Cornara. 

Condividi