Autore Redazione
mercoledì
27 Ottobre 2021
05:28
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Politica - Alessandria

Cittadella, Sciaudone attacca la sua giunta: “Contro il degrado solo chiacchiere, è una vergogna”

Cittadella, Sciaudone attacca la sua giunta: “Contro il degrado solo chiacchiere, è una vergogna”

ALESSANDRIA – “Una giunta tutta chiacchiere e distintivo”. Dopo “Il Marchese del Grillo” questa volta il capogruppo di InsiemeAlCentro Maurizio Sciaudone ha citato un altro film, “Gli Intoccabili”, per descrivere il comportamento della giunta di Alessandria rispetto alla gestione della Cittadella. Ieri infatti si è discusso in consiglio comunale la mozione che l’ex capogruppo di Forza Italia aveva presentato lo scorso giugno riguardo la fortezza settecentesca. “Anche se il Comune di Alessandria ha la responsabilità della custodia” scrive Sciaudone “diverse aree della Cittadella sono diventate oggetto di ripetuti atti vandalici e materiali come discariche abusive”. L’esponente di centrodestra ha quindi invocato “maggiori controlli degli accessi” impegnando sindaco e giunta a effettuare un sopralluogo completo col dirigente responsabile e impedire accesso ai bastioni, installando un sistema di sorveglianza a Porta Reale e a Porta Soccorso”.

Una richiesta, ha risposto la Giunta con l’assessore Giovanni Barosini,condivisibile” in particolare riguardo il sopralluogo. L’esponente della Giunta Cuttica ha poi ricordato i progetti previsti dall’impiego dei fondi Por Fesr, già esplicitati qualche mese fa in Commissione, tra “percorsi di mobilità lenta“, un “sistema avanzato di controllo degli accessi“, un controllo attraverso “sensori e telecamere intelligenti”. “Convochiamo il prima possibile un sopralluogo per valutare un degrado che ci offende ha concluso Barosini, accogliendo così la mozione.

“Tutte chiacchiere e distintivo” ha poi commentato Sciaudone, attaccando a testa bassa “il Comune ha preso la custodia ma non ha mai sorvegliato. L’amministrazione ha delegato e si è ritrovata una discarica all’interno, la responsabilità è nostra, questo è un fatto grave. Ci facciamo prendere in giro dall’Italia intera” ha rimarcato l’esponente di centrodestra, facendo riferimento al recente articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.Dopo l’incendio al bar le telecamere dovevano già essere. Poi c’è una discarica frigoriferi, mobili, lastre di eternit. Abbiamo preso la custodia di un immobile senza sapere cosa c’era, e se ci fosse stato un cadavere?” ha tuonato Sciaudone “per paradosso potremmo essere accusati di complicità, per aver sfruttato illegalmente i luoghi. Se una sentinella si fa prendere di sorpresa non è una scusante. Tutto questo è una vergogna, un fatto grave. Il progetto coi fondi Por Fesr? Nel 2006 ce n’era già uno, pagato e avallato dalla Soprintendenza ma ora ne abbiamo fatto un altro: prevedeva la pulizia dei bastioni che ora stanno crollando. Sono mortificato, una mortificazione che riguarda tutta la la città”.

Anche dalla minoranza, inoltre, sono arrivate critiche: “Sono d’accordo col capogruppo Sciaudone” ha rimarcato il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra “la sua posizione è assolutamente condivisibile, in questi quattro anni e mezzo si è parlato solo del progetto dei fondi Por Fesr (che riguarda solo un edificio interno). Ma ho dubbi sulla reale utilità di un intervento del genere che, invece, dovrebbe coinvolgere i bastioni, si sarebbero potuto utilizzare meglio i fondi. A novembre 2017, inoltre, presentammo una mozione che chiedeva un regolamento per l’utilizzo della Cittadella: questa mozione è stata ignorata. Prendiamo atto che quattro anni e mezzo quella struttura ha evidenziato problemi strutturali come l’ailanto, le porte, i cornicioni che cadono, intono alla Porta di Soccorso c’è ormai un bosco che erode ponti e cavalcafossi. La peculiarità turistica è nei bastioni ma ad oggi non esistono strade di accesso ufficiali tra le mura, la vegetazione sta danneggiando la struttura. Avremmo voluto vedere qualcosa in più su questo, la custodia è nostra e vedere la Cittadella ammalorarsi in questo modo fa veramente male al cuore, la situazione peggiora esponenzialmente ogni quinquennio. Rischiamo di vederla crollare”.

Meno critici con l’amministrazione i consiglieri Mauro Bovone, di InsiemeAlCentro, e Giuseppe Bianchini, capogruppo di SìAmo Alessandria. “Tra Fai e Sovrintendenza non si sa chi comanda, tutti dicono la propria e nessuno fa nulla, alla fine viene data la colpa al Comune che è quello che ha meno competenze, che ha solo le chiavi per aprire e chiudere. Qui tutti vogliono comandare e alla fine nessuno comanda” ha detto Bovone.

“L’eterno problema delle responsabilità” ha aggiunto Bianchini “si sappiano i nomi e i cognomi di chi ha la responsabilità diretta dal punto di vista degli uffici tecnici. A un certo punto bisogna tirare le orecchie a qualcuno, mi accodo alle proteste e alla rabbia. Non è possibile mandare in rovina questo nostro patrimonio di memoria, vissuto da generazioni che hanno contribuito al nostro benessere. Quello che Sciaudone ha denunciato è ineccepibile, voglio sapere chi è responsabile, che non può essere il sindaco, parlo dal punto di vista tecnico, non politico. Cosa ci sta a fare la Sovrintendenza? Vada direttamente a controllare”.

“C’è una responsabilità politica del sindaco” ha invece sostenuto Rita Rossa, del Partito Democratico “c’è mancata custodia. Servono impegni concreti e non dei continui “faremo”. Su alcuni dossier fondamentali non c’è stato alcun passo avanti, anzi, solo delle battute d’arresto. Il punto è la contraddizione di voler da una parte promuovere il territorio e dall’altra continuare con inerzia. Un bene come la Cittadella sta deperendo, c’è una colpevole incapacità di frenare il degrado. Non è la prima volta che chiediamo alla giunta di prendersi delle responsabilità, vorremmo un confronto serio sui passi da fare, sulla Cittadella e non solo, e sapere in che termini si declina la valorizzazione del bene, ci sono già stati troppi “faremo” e nel frattempo il bene deperisce. Occorre sapere lo stato di progettazione, La mozione di Sciaudone è di assoluto buonsenso ma molte mozioni spesso rimangono lettera morta”.

“Ricordo che la nostra città gemellata, Alba Iulia ha una Cittadella identica alla nostra e sono riusciti a ottenere fondi dalla Comunità Europea coi quali l’hanno valorizzata” ha aggiunto Federico Guerci, del Gruppo Misto.

“I soldi ci sono ma non vengono spesi” ha però precisato Enrico Mazzoni, del Partito Democratico “ricordo che c’erano 25 milioni da spendere, dovevamo insistere per spenderli e il sindaco ha il dovere di farlo. Sono fermi da 5 anni perché nessuno ha battuto i pugni per farli spendere. Occorre salvaguardare tutto il complesso: se a Roma qualcuno dorme, il sindaco ribadisca che il bene è collettivo. Non si può dire che non si può far niente perché la Cittadella non è nostra. Noto un disinteresse sulla complessità del monumento”.

“Mi sono informato con la Soprintendenza” ha specificato Gianni Ravazzi, consigliere della Lega 18 di quei 25 milioni sono stati messi a bando per la riqualificazione dei tetti, spero che per fine anno la soprintendenza ci dica l’iter dei lavori”.

La mozione chiede cose molto precise, di stretta competenza dell’amministrazione” ha concluso Emanuele Locci, capogruppo di Alessandria Migliore “sorprende che la giunta non abbia avuto un ruolo attivo nel regolamentare l’utilizzo della Cittadella, come prevedeva la mozione approvata. Ci domandiamo poi quale sia il rispetto del consiglio comunale. Come mai questa amministrazione, nonostante l’apporto del consigliere di maggioranza Sciaudone, con la sua esperienza e passione, non è riuscita a intervenire a modificare la realtà, rispetto a cose che erano state segnalate con discrezione dallo stesso Sciaudone ben prima che diventassero uno scandalo pubblico. Questa è una maggioranza in continuità con la precedente, disinteressata alla Cittadella. C’è un problema di carenza politica verso l’attenzione al patrimonio comunale, ma anche tecnica. Il dirigente competente fa quello che vuole e impone la linea del disinteresse, se non c’è qualche obbligo di legge. Insomma, c’è una pessima gestione del patrimonio comunale, condizionata dalla volontà degli uffici di non occuparsi del patrimonio”. 

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