Autore Redazione
giovedì
12 Aprile 2018
05:30
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Eventi - Tortona

Il monologo ”sospeso” di Milvia Marigliano al Teatro Civico di Tortona

Intervista alla nota attrice, già vincitrice del Premio della Critica, protagonista di “Ombretta Calco”, testo scritto per lei da Sergio Pierattini
Il monologo ”sospeso” di Milvia Marigliano al Teatro Civico di Tortona

TORTONA – “Ombretta Calco”, in scena al Teatro Civico di Tortona giovedì 12 aprile alle 21, è uno spettacolo che è riuscito a  coniugare successo di pubblico e di critica, guadagnandosi anche una nomination al premio Le maschere del Teatro Italiano 2016.

“E’ il monologo di una donna, sospesa come in un limbo,  che sente l’esigenza di fare un bilancio della sua vita”. Così la protagonista Milvia Marigliano introduce il suo personaggio tutto da scoprire. Attrice dalla lunga e prestigiosa carriera, Marigliano presto sarà sul grande schermo nella parte della madre di Stefano Cucchi in “Sulla mia pelle”,  film  diretto da Alessio Cremonini, e la prossima stagione sarà (“sarò, non farò né leggerò”, ci tiene a precisare) Alda Merini al Teatro Nazionale di Genova.  Tra i suoi lavori, negli ultimi anni, spiccano la partecipazione alla serie televisiva The young pope diretta da Paolo Sorrentino e, con la regia di Arturo Cirillo, “Lunga giornata verso la notte” di Eugene O’ Neill, l’ultimo nuovissimo capitolo di una trilogia americana dopo “Lo Zoo di vetro” e “Chi ha paura di Virginia Woolf”.

“Ombretta Calco”, una produzione Rossosimona in collaborazione con Officine Vonnegut, è un testo scritto proprio per Milvia Marigliano da Sergio Pierattini e diretto da Peppino Mazzotta.  “E’ una donna che si trova in un momento particolare della vita e sente l’esigenza di farne un bilancio”, dice la protagonista, “E’ come sospesa tra cielo e terra, anche esteticamente, perché è su una panchina sospesa e si capirà poi il perché. Nella sua realtà, a volte confusa cronologicamente, il punto di riferimento che ritorna e con il quale lei si confronta è il fratello Mauro. Si notano le differenze tra l’uomo scanzonato che non assume le sue responsabilità  e lei, che tenta come tutti noi di arrancare in un mare di vita strana e tragica.”

Nella scenografia in parte onirica e in parte concreta di Roberto Crea, la protagonista  fa rivivere vari personaggi: la mamma, il padre che non c’è più e un uomo che si scopre essere il divorzio della sua vita. Non è la prima volta che Milvia Marigliano interpreta un testo di Pierattini , già nel 2008 era stata protagonista del suo “Un mondo perfetto” , ma in questo caso il monologo è nato pensando alla sua interpretazione, “con un linguaggio che mi appartiene, come se fosse masticato apposta, ed è bello ritrovarne ogni volta le sfumature e i sentimenti. Pierattini è un autore premiato e straordinario che ha la capacità di lavorare con una parola semplice ma che ha dietro una profondità, una tragicità e un’ironia della vita. Con quel linguaggio ognuno può confrontarsi e identificarsi, perché ha la capacità di cogliere la vita nelle sue sfaccettature e, come dice Testori, “è il linguaggio che si fa carne”. Dura 55 minuti, si ride e poi c’è la mazzata finale, come piace a me” e qui è Milvia Marigliano a ridere, mentre racconta, “si viene trascinati nell’ironia della vita e della comicità,  per poi passare sulla zattera dell’emozione e della commozione. E’ la vita e Pierattini in questo è straordinario”.

L’idea di Peppino Mazzotta (“uno straordinario regista dei sentimenti”, lo definisce la protagonista), insieme allo scenografo Roberto Crea, ha un che di misterioso da scoprire ed è racchiusa in un quadro, una specie di installazione a mezz’aria. “La sciura lombarda, pur essendo molto concreta, invece di avere i piedi ben piantati a terra, è su una panchina sospesa, con una quercia in miniatura al fianco. Ci troviamo di fronte a due luoghi: a volte capiamo che la protagonista è seduta in attesa nei corridoi di un ospedale e a volte è nel parco”. Si scoprirà nella vita di Ombretta Calco e nella narrazione, in bilico tra vena comica e drammatica, il significato del suo essere tra cielo e terra e proprio la sospensione è la chiave che avvicinerà all’idea dell’autore.

Lo spettacolo al Teatro Civico di Tortona è fuori abbonamento e sono disponibili ancora gli ultimi biglietti a 10 euro per ogni ordine di posto, per gli abbonati alla stagione 1 euro.

Per info e prenotazioni tel 0131820195 dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19

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