Autore Redazione
giovedì
14 Dicembre 2017
05:35
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Politica - Alessandria

Arfea: l’allarme dei dipendenti. “Mezzi insicuri e stipendi in ritardo”

Parla uno dei lavoratori dell'azienda di trasporto, ieri in sciopero prima dell'intervento del Prefetto
Arfea: l’allarme dei dipendenti. “Mezzi insicuri e stipendi in ritardo”

ALESSANDRIA – “Prima arrivano gli stipendi e poi ripartiamo.” Nei lunghi minuti di confronto interno vissuti ieri dagli autisti Arfea davanti a Palazzo Ghilini per decidere se accettare o no la proposta del Prefetto Tafuri alcuni la pensavano anche così, decisi ad andare avanti visto che per gli emolumenti occorreva aspettare almeno fino a questo giovedì mattina. La misura infatti era ormai colma.

Alla fine non tutti sembravano orientati ad accettare di interrompere lo sciopero e tornare a lavorare. Sarà verificato quali dipendenti hanno continuato il muro contro muro, con tutti i rischi di sanzioni disciplinari del caso. Almeno per la mattinata di ieri, con lo sciopero improvviso stabilito unilateralmente dai dipendenti, non dovrebbero però esserci conseguenze per chi ha aderito: lo stesso Prefetto Tafuri ha lasciato ventilare una “reazione immediata” nei confronti dell’Arfea in caso di sanzioni disciplinari, con la condizione inderogabile della ripresa del servizio già mercoledì pomeriggio come poi in effetti è avvenuto.

Ormai sono 11 anni che non arrivano mezzi nuovi, a parte uno” ha raccontato a Radio Gold uno dei dipendenti Arfea “e quelli che abbiamo hanno tanti problemi, in frenata ad esempio. Tutti i nostri autobus, poi, hanno quattro marce e non sei e a volte perdono olio o acqua. I pagamenti? Di solito lo stipendio dovrebbe arrivare il 10 di ogni mese, io non ricordo la volta in cui siamo stati pagati nel giorno giusto. Ci sono sempre ritardi. E a dicembre i ritardi si riflettono anche sulla tredicesima (la scadenza quest’anno è il 20 dicembre, ndr), senza contare la quattordicesima che viene dilazionata o comunque erogata dopo le festività natalizie.” 

Tra i problemi emersi anche la difficoltà nel poter fare anche solo un giorno di ferie, senza mettere in difficoltà i colleghi. “Anche se abbiamo bisogno di un solo giorno è sempre difficile poi trovare una soluzione. L’azienda inoltre, ha disdetto il contratto integrativo, per questo abbiamo perso dei soldi e non rispetta il contratto nazionale.” 

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