Autore Redazione
martedì
27 Gennaio 2015
09:27
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Altri Sport - Casale Monferrato

Volley: troppe assenze in casa Junior Casale, passa Lilliput

Volley: troppe assenze in casa Junior Casale, passa Lilliput

CASALE MONFERRATO – Erano solo nove le juniorine in campo al PalaFerraris, nella partita casalinga di Casale contro il Lilliput, nella 13′ giornata del campionato di B1 femminile. Recuperata Marini, rimangono fuori gioco Marinelli, non ancora pronta per rientrare in campo, Fiorio, di nuovo con dei problemi alla caviglia, e Gamba, che continua a soffrire gli effetti della botta all’occhio ricevuta a Vercelli. Oltre a loro, altre due nuove assenze pesano sull’organico rossoblù: Arduino, infortunata alla caviglia durante l’allenamento di venerdì, e Brussino, per un recente lutto in famiglia. 

Il primo set inizia con Rossi, Monzio, Olmo, Pedron, Rivetti, Vesco e Marini (L); nella metà campo avversaria sono schierate invece Biganzoli, Akrari, Cortelazzo, Giacomel, Midriano, Bazzarone, Parlangeli (L). I primi scambi sono un punto a punto, ma dal 3-3 il Lilliput inizia a guadagnare vantaggio e sul 3-6 coach Marchiaro deve chiamare il primo time-out. La Junior Volley mette a terra un altro pallone, a cui le avversarie rispondono con un break da cinque punti, che le porta a 4-11 (con Bosio per Vesco sul 4-7 e tempo discrezionale casalese sul 4-10). Le padrone di casa non riescono ad accorciare le distanze e sull’8-14 Corroux entra in campo su Olmo, anticipando di poco due sostituzioni operate dalla panchina avversaria: Bosi per Midriano sull’8-16 e Buffo per Giacomel sul 9-17. Rivetti e compagne conquistano cinque punti di fila, arrivando a 14-18. Altri due punti per il Lilliput e Olmo rientra (15-20), mentre sul 16-22 anche Vesco ritorna in partita. I tre scambi successivi, però, sono tutti a favore delle ospiti, che chiudono il set per 16-25

Le ragazze di coach Moglio conducono il gioco già dall’inizio della seconda frazione, costringendo Michele Marchiaro a un primo time-out già sull’1-4. Le torinesi impongono poi un break di cinque punti e né il secondo tempo tecnico per Casale (sul 3-9) né i due cambi operati dalla panchina rossoblù (Courroux per Olmo sul 3-10 e Bosio per Vesco 3-11) riescono a impedire a Giacomel e compagne di raggiungere quota 11. Il Lilliput mantiene le distanze, portandosi anche a più di dieci punti di vantaggio (7-18). Sull’11-23 arriva l’ultima sostituzione per le rossoblù, con Olmo di nuovo in campo su Courroux, poco prima che le torinesi chiudano la frazione per 11-25

I primi scambi del terzo set vedono una situazione di equilibrio tra le due fazioni, fino al 5-6 quando le avversarie si lanciano in volata fino al 5-11 (break di sei punti con due time-out rossoblù, a 5-9 e 5-11). Sul 6-12 coach Marchiaro opera un cambio di diagonale, con Vesco per Olmo e Courroux per Bosio, poi chiuso sul 7-16, nel pieno di un’infilata di altri sei palloni messi a terra dalle ragazze di Moglio, che a 13-19 fa entrare in campo Bosi al posto di Cortelazzo, che ritorna in campo sul 16-14, giusto in tempo per l’ultimo punto, che chiude il match per 16-25

«La sfida era proibitiva  – commenta Michele Marchiaro – sia per la qualità degli avversari sia per le nostre condizioni. Oggi, infatti, abbiamo giocato solo in nove, situazione sfavorevole a una squadra come la nostra che conta molto sui cambi per colmare il gap tecnico con le avversarie. Come continuiamo a ripetere, non dobbiamo prendere questi elementi come un alibi. Abbiamo giocato un secondo set, purtroppo, fiacco, mentre mi dispiace per il primo e il terzo set in cui, secondo me, siamo stati penalizzati anche da alcune decisioni arbitrali che hanno incrementato il nostro svantaggio, anche se non dobbiamo farci buttare giù da queste situazioni, che capiteranno sempre. Il risultato di oggi forse era già scritto per tutti, mentre la strada per arrivarci poteva essere percorsa da parte nostra in maniera migliore. Come ho già commentato in precedenza, stiamo cercando di riprendere le prestazioni positive mostrate tra novembre e dicembre, prima della partita con Chieri che ci ha messo un po’ in crisi».

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