16 Novembre 2020
16:20
Emergenza Covid, Icardi: “Riduciamo i ricoveri potenziando la medicina territoriale”
TORINO – Ridurre i ricoveri e curare i malati di Covid il più possibile a domicilio. L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi detta la linea nel corso dell’informativa in quarta Commissione sulla presa in carico e le terapie domiciliari per i pazienti Covid. “Ogni Asl deve attivare la centrale Usca di coordinamento a livello aziendale garantendo uniformità di criteri di gestione dell’attività con un coordinatore Usca e un dirigente medico per ciascun distretto, con compiti di coordinamento locale e il supporto di personale amministrativo“, ha spiegato.
Il titolare dalla Sanità piemontese ha poi sottolineato come “il potenziamento delle Usca prevede la presenza di almeno due medici per turno, infermieri domiciliari dedicati e formati per i sintomatici, infermieri, Oss e un assistente sociale in sede. Compito del coordinatore Usca aziendale è assicurare i rapporti con i medici di Medicina generale e i pediatri di libera scelta tramite il direttore di distretto, con i quali si programmano le attività“. I medici sul territorio dovranno essere dotati di Dpi e disporre di test rapidi, ma anche monitorare, raccogliere ed elabora i dati.
“Il protocollo per le cure domiciliari che abbiamo adottato non nasce oggi. Lo abbiamo sperimentato con esiti positivi nell’aprile scorso durante la prima fase della pandemia soprattutto nelle zone di Ovada e di Acqui, contribuendo a una sensibile riduzione della mortalità da Covid in quelle aree. Da allora è stato rielaborato, armonizzato e condiviso con tutti i soggetti interessati per permetterne l’attuazione sull’intero territorio regionale”, ha dichiarato ancora l’assessore. Che poi prosegue: “Oltre a questo protocollo ne sono stati sottoscritti altri due condivisi con la rete di internisti e urgentisti per stabilire le regole di accesso ai reparti, per aiutare i Pronto soccorso a individuare meglio chi deve essere ricoverato e chi mandato a casa per essere sottoposto a cure domiciliari”.
Nel corso del dibattito Icardi ha evidenziato che “il Piemonte è la seconda regione ad essersi dotata di un protocollo armonizzando una serie di provvedimenti già esistenti a partire da marzo. Si tratta di procedure che erano già state trasmesse ai medici ma che necessitavano di un compendio e di una ridistribuzione più netta dei compiti”. A proposito del numero di Usca, ha risposto che “al momento ci sono più di 500 figure professionali attivate e che il territorio piemontese, secondo quanto previsto dal Ministero, ne vede attive 90: una ogni 50 mila abitanti”.