Autore Redazione
mercoledì
1 Aprile 2015
00:00
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Politica - Novi Ligure

Sciopero e presidio per i lavoratori del Mercatone Uno di Serravalle Scrivia

Sciopero e presidio per i lavoratori del Mercatone Uno di Serravalle Scrivia

AGGIORNAMENTO- Anche i lavoratori di Serravalle Scrivia si sono fermati  per lo sciopero proclamato dalle Segreterie di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs e dalle 8.30 del mattino si sono radunati  in presidio di fronte ai cancelli del Mercatone Uno di Serravalle, determinati a rimanere per l’intera giornata. Dietro lo stop di questo mercoledì c’è la volontà di protestare contro quello che i sindacati hanno definito “il disimpegno di una proprietà e l’approssimazione di un management che hanno condotto al collasso una società che, se opportunamente rifinanziata e guidata, avrebbe potuto rispondere positivamente alla sfida del mercato. Uno stop che vuole anche stigmatizzare quelle  “vendite promozionali” avviate dall’azienda e che, più realisticamente, per i sindacati appaiono come “esaurimento merce” prima di chiudere i negozi. “C’è grande preoccupazione per il futuro di tanti punti vendita di questo gruppo e dei lavoratori, 35 solo quelli di Serravalle” ha sottolineato Fabio Favola della Filcams-Cgil. Appesi gli striscioni ai cancelli del punto di vendita di Serravalle, ai lavoratori del Mercatone Uno e ai sindacati si sono aggiunti, in segno di solidarietà,  anche alcuni dipendenti della Kme di Serravalle e della Cementir di Arquata. A dimostrare solidarietà ai lavoratori del Mercatone Uno anche il sindaco di Serravalle Scrivia, Alberto Carbone.

 

SERRAVALLE SCRIVIA – Braccia incrociate questo mercoledì per i lavoratori dei negozi Mercatone Uno sparsi per tutto lo Stivale. Anche i lavoratori di Serravalle Scrivia si fermeranno per lo sciopero proclamato dalle Segreterie di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs e dalle 8.30 del mattino si raduneranno in presidio di fronte ai cancelli del Mercatone Uno di Serravalle. Dietro lo stop di questo mercoledì c’è la volontà di protestare contro quello che i sindacati hanno definito “il disimpegno di una proprietà e l’approssimazione di un management che, in questi ultimi anni, nonostante i tanti sacrifici sopportati dai propri dipendenti, hanno condotto al collasso economico-finanziario una società che, se opportunamente rifinanziata e guidata, avrebbe potuto rispondere positivamente alla sfida competitiva del mercato, ma anche per stigmatizzare le modalità gestionali recentemente adottate nell’individuare una trentina di punti vendita oggetto di un vero e proprio “smantellamento”.

Senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali – hanno aggiunto le parti sociali –  senza rendere noti i criteri adottati per effettuare le scelte conseguenti, la direzione aziendale ha avviato “vendite promozionali” che, più realisticamente, appaiono come “esaurimento merce” ! Non è dato sapere quali siano le sorti di questi negozi una volta terminata l’operazione, sebbene sia tristemente immaginabileL’atteggiamento posto in essere da chi dovrebbe gestire la società con equilibrio e lungimiranza per ora miete vittime fra le lavoratrici ed i lavoratori impiegati presso i negozi “spogliati” di merce, ma certamente induce a temere anche per il futuro dei negozi per il momento scampatiNon può essere accettata la pretesa da parte di coloro che hanno condotto questa azienda alla crisi di gestirne anche il futuro: se compariranno acquirenti, a loro competerà ogni scelta in merito al futuro assetto.

Lo sciopero nazionale di mercoledì 1° aprile sarà una giornata di mobilitazione articolata a livello territoriale; le strutture sindacali territoriali potranno organizzare presidi  presso le Prefetture e le sedi comunali  per sensibilizzare e richiedere alle istituzioni ed gli enti locali un maggior impegno nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori di M. Business Srl / Mercatone Uno e delle loro famiglie.

Inoltre, sempre nella giornata del 1° aprile p.v.,  si terrà, in occasione dell’incontro previsto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, dalle ore 10:00, un presidio di fronte  al numero civico 2 di via Molise (ingresso di alcuni uffici ministeriali), per il quale abbiamo già chiesto le necessarie autorizzazioni; per la riuscita dell’iniziativa le OO.SS. sono impegnate a garantire la partecipazione soprattutto dal Lazio e dalle regioni limitrofe”.

 

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