Autore Redazione
lunedì
22 Febbraio 2021
05:00
Condividi
Cronaca - Alessandria

Un anno senza spettacoli. I teatri si illuminano per far luce sul loro futuro

Un anno senza spettacoli. I teatri si illuminano per far luce sul loro futuro

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – La pandemia ha chiuso il sipario nei teatri italiani. Il covid ha spento le luci delle sale, dalle più piccole alle più grandi e ha lasciato nell’ombra tutte le persone che vivono di arte, cultura e spettacolo. Proprio per riaccendere l’attenzione su chi vive di spettacoli dal vivo, l’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo (Unita) ha lanciato l’iniziativa che questo lunedì sera riaccenderà le luci dei teatri italiani dalle 19.30 alle 21.30. Ad illuminarsi sarà anche il Teatro Municipale di Casale, in piazza Castello, che ha deciso di riaprire la platea per permettere ai cittadini di ammirare nuovamente gli splendidi interni.

L’iniziativa di Unita, infatti, vuole coinvolgere i cittadini che riempivano le poltroncine prima del coronavirus. L’invito è a radunarsi, nel rispetto delle misure di sicurezza, davanti ai teatri illuminati, così da farli tornare vivi almeno per qualche ora.

L’obiettivo è attirare l’attenzione sulle difficoltà che vivono dall’inizio dell’emergenza coronavirus tutti gli artisti e le maestranze del mondo del teatro. Dall’inizio della pandemia, gli attori hanno perso il loro pubblico. Il silenzio della solitudine ha ispirato nuove storie a chi scrive spettacoli come Monica Massone di Quizzy Teatro. Il rischio, però, è che i nuovi personaggi restino solo sulla carta. “Chi vive di teatro vive di programmazione“, ha sottolineato, e nell’ultimo anno c’è stato solo silenzio rispetto a eventuali piani per una riapertura in sicurezza dei teatri. Senza neppure una vaga data, “nessuno” organizza stagioni teatrali, nessuno compra spettacoli e ingaggia le compagnie.
Durante l’ultimo anno gli attori di teatro si sono dovuti arrangiare. Gli schermi dei Pc sono diventati un nuovo palcoscenico multimediale dove raccontare e insegnare il teatro a distanza. I corsi online di certo “non bastano”. E il teatro “non è una serie di Netflix ha puntualizzato Monica Massone. Il teatro è un’esperienza, fatta anche del piacere di vestirsi bene e uscire di casa e non si può vivere davanti a un pc.

Dello stesso avviso Massimo Bagliani. Per il direttore artistico dell’Alessandrino di Alessandria il teatro in streaming “è come il sesso al telefono”. Ormai a un anno dall’inizio della pandemia Bagliani oggi dice di sentirsi “un fantasma”, lui e la sua categoria “non esistono“. La sua categoria non è genericamente quella “dei teatri”, ha precisato, ma è quella del “20% di teatri privati, che non godono di sovvenzioni e vivono di incassi”, già risicati prima della pandemia. E in un settore dove, per Bagliani, “ci sono figli e figliastri”, ossia i grandi teatri e i circuiti da una parte e le piccole realtà private dall’altra, per il direttore artistico dell’Alessandrino l’unica possibilità “per i figliastri” di sopravvivere al covid è la riapertura delle sale.

Condividi