Crac Divina Provvidenza: l’ex vescovo di Alessandria Versaldi nelle intercettazioni

ALESSANDRIA – L’ex vescovo di Alessandria, Monsignor Giuseppe Versaldi, è finito improvvisamente sui principali media nazionali per una intercettazione resa nota in queste ore. Secondo varie testate avrebbe taciuto a Papa Francesco che “una somma di 30 milioni dell’ospedale Bambino Gesù proveniente da fondi pubblici italiani sarebbe stata utilizzata per l’acquisizione dell’Idi“. La conversazione telefonica intercettata è quella tra Versaldi, ora prefetto dell’Educazione Cattolica, e il manager Giuseppe Profiti nell’ambito dell’ inchiesta sul crac Divina Provvidenza. Nel dialogo telefonico del 26 febbraio 2014 si parla del tema da affrontare al cospetto di Papa Francesco che è la destinazione di un fondo di 30 milioni di euro (oltre ad altri 50) in favore dell’Idi, Istituto dermopatico dell’Immacolata, anziché dell’Ospedale Bambino Gesù, del cui Consiglio di amministrazione Profiti era all’epoca presidente.

Come riferisce Ansa “i 30 milioni sarebbero stati assegnati al Bambino Gesù dalla legge di stabilità ma verrebbero utilizzati, sempre secondo gli inquirenti, nelle intenzioni di Versaldi e Profiti per un’altra struttura sanitaria, cioè appunto l’Idi, peraltro in Amministrazione Straordinaria e al centro essa stessa di un’altra indagine giudiziaria“.

Intanto, si apprende sempre dagli organi di stampa nazionali, l’Ospedale Bambino Gesù “smentisce categoricamente che propri fondi di bilancio, meno che mai fondi pubblici, siano stati destinati all’acquisizione dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata“. “Neanche un euro dell’Ospedale – afferma con risolutezza la nuova presidente Mariella Enoc – risulta distratto dalle attività cliniche, di ricerca o organizzative che riguardano l’Ospedale e i suoi pazienti”.

Il cardinale Versaldi, nell’inchiesta della procura di Trani, non sarebbe comunque indagato.