4 Novembre 2021
05:03
Cinghiali, le sette proposte delle Regioni per arginare “una vera e propria emergenza”
PIEMONTE – In occasione dell’ultima audizione alla Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, gli assessori regionali di riferimento, tra cui anche il piemontese Marco Protopapa, hanno proposto una serie di interventi per arginare la proliferazione della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali che, hanno sottolineato i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, rappresentano “una vera e propria emergenza in tutto il Paese che provoca ingenti danni per l’agricoltura, incremento dell’incidentalità stradale con esiti a volte fatali e rischi di carattere igienico-sanitario”.
Sette gli interventi proposti dagli assessori che hanno depositato in un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome:
- modificare l’articolo 19 della Legge n. 157/1992 introducendo la figura del coadiutore di cui possa avvalersi la polizia provinciale nell’attuazione dei piani di controllo. Fra i
soggetti attuatori dei piani di controllo, la conferenza delle regioni propone di inserire, oltre al Corpo di Polizia Provinciale, alla Polizia locale e ai Carabinieri Forestali, anche dipendenti delle amministrazioni provinciali o regionali muniti di licenza di caccia (nel caso in cui la Polizia provinciale sia passata nei ruoli regionali) e le associazioni di protezione civile in campo faunistico. Il ricorso al piano di controllo deve essere possibile anche per motivi di ”pubblica incolumità”, eventualmente anche riferiti ad interventi atti a prevenire o ridurre il rischio di incidenti stradali; - rafforzare ed estendere il prelievo contenitivo degli ungulati anche nelle zone protette e in quelle percorse da incendio;
- prevedere adeguata copertura assicurativa attraverso l’inclusione di tale tipo di responsabilità nell’ambito delle polizze assicurative per Responsabilità Civile obbligatoria, oppure, in subordine, istituendo un apposito ”Fondo danni incidentali” da fauna selvatica;
- rafforzare i Corpi di Polizia provinciale, superando diverse criticità dovute agli attuali limiti alle assunzioni;
- trasferire integralmente alle Regioni che sopportano gli oneri della gestione della fauna selvatica tutti i proventi che attualmente vengono introitati dallo Stato per l’attività venatoria esercitata sul territorio;
- approvare definitivamente il decreto per indennizzi al 100% dei danni provocati da fauna protetta;
- riattivare il Comitato Tecnico Faunistico Nazionale, strumento ideale per riportare la discussione dei temi faunistico-venatori in seno al ministero delle Politiche Agricole e Forestali.