21 Gennaio 2022
09:45
Eccidio Banda Tom, Farello: “Doveroso ricordare questi fatti anche ad anni di distanza”
CASALE MONFERRATO – Sarà Gabriele Farello, ex presidente dell’Anpi di Casale Monferrato, a intervenire sabato 22 gennaio per il 77esimo anniversario dell’eccidio dei 13 partigiani della Banda Tom. Era il 14 gennaio 1945 quando vennero catturati e torturati dalle truppe nazifasciste. Il giorno successivo vennero fatti sfilare per le vie di Casale Monferrato, a piedi scalzi e con le mani legate dal fil di ferro. Alla fine vennero fucilati alla Cittadella e i loro corpi lasciati nella neve per giorni. Avevano da 17 ai 34 anni.
“È dovere civile ricordare questi fatti ancora oggi, a 77 anni di distanza, in un tempo nel quale non pochi cittadini ed esponenti politici esitano a prendere distanza netta dal periodo più buio che il nostro Paese abbia mai attraversato. Addirittura è di pochi giorni fa la notizia di un funerale a Roma corredato da saluto romano e feretro avvolto dalla bandiera nazista“, sostiene Farello. Che poi si domanda: “Precisamente, quali sono i valori perpetrati da tali individui e tali gesti? Qual è l’ideale di comunità trasmesso ai loro figli?“.
L’ex presidente dell’Anpi di Casale sostiene che “sabato sarebbe significativo, pur nelle difficoltà del momento, poter riscontrare la presenza di tante fasce tricolore: sindaci, consiglieri comunali e amministratori, tanto della nostra città quanto del nostro territorio. Che siano guida nel rispetto e nella piena attuazione della nostra Costituzione e degli avvenimenti che l’hanno generata. Ancor più in questi giorni nei quali si realizza uno dei momenti più rilevanti della Repubblica: l’elezione del Presidente, garante e volto nobile del nostro Stato e, quindi, di noi cittadine e cittadini. Proprio come fu il compianto David Sassoli il quale, un anno fa, scriveva: ‘La Resistenza fu un fatto di popolo, una forte tensione ideale che si sviluppò in Italia e in Europa dando origine alle lotte per la libertà e la democrazia. Fascismo e nazismo invece non sono opinioni, sono crimini’“.