Autore Redazione
giovedì
10 Febbraio 2022
15:34
Condividi
Cronaca - Alessandria

Gazzi si racconta: “Un lavoro da mediano. Ansia, sudore e serie A”

Gazzi si racconta: “Un lavoro da mediano. Ansia, sudore e serie A”

ALESSANDRIA – La storia di Alessandro Gazzi è da oggi in libreria. Pubblicata dalla prestigiosa casa editrice “66th and 2nd“, logo ispirato alla segnaletica delle freeway, che guarda con attenzione ai fermenti della narrativa angloamericana, ma anche aperto alle letterature altre e ai talenti italiani.

Amato dai tifosi alessandrini è rimasto nei cuori dei tifosi del Bari e del Torino. Impossibile non notarlo in campo per i suoi capelli rossi ma soprattutto per il cuore e lo spessore agonistico. Gazzi non è mai stato un libro aperto, come sanno i giornalisti che lo hanno intervistato. Chiuso, prudente, timido ha sempre amato però la scrittura e i libri. Un calciatore dalla grande testa che oggi  svela un altro lato del calcio con il suo libro Un lavoro da mediano. Ansia, sudore e Serie A.

SINOSSI

Alessandro Gazzi è uno dei pochi eletti. Come milioni di italiani ha cominciato a giocare a calcio da bambino e al contrario di quasi tutti i suoi coetanei è stato presto «osservato» dalle maggiori società. E entrato nelle giovanili della Lazio, ha fatto esperienza in Serie B nel Bari, ha conquistato con Antonio Conte la promozione in Serie A e nel nostro massimo campionato è rimasto per molti anni, dimostrandosi uno dei migliori mediani della sua generazione, particolarmente forte nell’interdizione. Rosso di capelli, i tifosi del Torino cantavano per lui: «Col Rosso non si passa». Un giocatore, dunque, che ce l’ha fatta, che non avrebbe mai dovuto avere dubbi sul suo valore e sul suo percorso, uno che ha realizzato in campo quello che milioni di altri possono solo sognare. Ma la vita e la carriera di un calciatore professionista non sono semplici come le interviste ingessate di fine partita, anche un ottimo giocatore può avere dubbi o non riuscire a sconfiggere l’ansia prima di una gara. E può trovarsi in situazioni complicate, preso tra la fedeltà al gruppo e il desiderio di fare la cosa giusta. Se è una persona riflessiva, vivrà i momenti di gloria non come tributi necessariamente dovuti all’impegno e al talento, ma quasi come una felice occorrenza del caso. Perché anche per gli eletti il calcio è un lavoro pieno di incognite e di episodi imprevedibili, dove non sempre il risultato corrisponde all’impegno e dove il talento da solo non basta quasi mai. Gazzi ha scritto un libro di sorprendente sincerità e onestà, mettendo davanti le emozioni e lasciando fuori le convenzioni e la retorica, offrendoci uno sguardo dall’interno su cosa significa giocare sui palcoscenici più importanti del calcio italiano.

Condividi