Autore Redazione
mercoledì
16 Settembre 2015
10:17
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Cronaca - Alessandria

Aggressione in carcere: le precisazioni dalla Casa Circondariale di Alessandria

Aggressione in carcere: le precisazioni dalla Casa Circondariale di Alessandria

AGGIORNAMENTO ORE 19: dopo la dichiarazione del direttore della Casa Circondariale di Alessandria in merito all’aggressione di un agente da parte di un detenuto, il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato Capece è nuovamente intervenuto a mezzo stampa. 

Sorprende invece leggere che per la Direzione della Casa Circondariale di Alessandria l’aggressione violenta di un detenuto ai danni di un poliziotto penitenziario è da considerarsi “fatto non rivestente gravità ed urgenza”. Un fatto evidentemente ritenuto normale per chi ha predisposto il comunicato stampa della Direzione del carcere, che è invece per noi assolutamente grave. Una valutazione che mi sembra assolutamente in controtendenza rispetto all’impegno chiesto dal Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, il magistrato Santi Consolo, ai Provveditori regionali penitenziari ed ai direttori delle carceri in una sua recente nota ministeriale: ossia, “la necessità di salvaguardare, innanzitutto, l’incolumità del personale” di Polizia Penitenziaria… Lascio ai lettori ogni ulteriore giudizio, commento e riflessione”.

ALESSANDRIA – Il 9 settembre scorso il sindacato Sappe aveva segnalato un caso di aggressione all’interno dell’istituto. Donato Capece, segretario generale del sindacato aveva riferito che un detenuto straniero, appena giunto in carcere, durante le procedure di ingresso aveva improvvisamente colpito al volto con un pugno un assistente Capo del Corpo di Polizia Penitenziaria. Il Sappe aveva inoltre lamentato le difficoltà nel rintracciare il Direttore dell’Istituto per informarlo dell’accaduto. 

Dalla Casa Circondariale di Alessandria oggi è arrivata la replica della Direzione che ha fornito la seguente versione dei fatti: “in riferimento ai fatti occorsi il 9 settembre presso l’istituto penitenziario circondariale della città di Alessandria circa l’aggressione di un agente ad opera di detenuto, si precisa che l’aggressore è soggetto straniero arrestato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale dai Carabinieri della Stazione di Incisa Scapaccino. Risultato non collaborativo, alla prima esperienza detentiva, ha mostrato aggressività e violenza nei confronti del personale di Polizia penitenziaria e riluttanza anche alle visite mediche.

Il fatto, inoltre, non rivestente gravità ed urgenza, ha fatto sì che la notizia alla direzione dell’ istituto fosse rimandata al giorno seguente e non piuttosto nella stessa serata dell’accaduto, come avviene in altri casi, fermandosi a solo due tentativi, distanti tra loro due minuti, di chiamata ad una utenza telefonica risultata irraggiungibile e alla cui segreteria non veniva lasciato alcun messaggio.

Pleonastico aggiungere che i centralini, per la loro natura di utenza anonima, non lasciano traccia di chiamata sulle utenze cellulari che avrebbe indotto alla direzione di richiamare il numero registrato.

L’assenza di urgenza, si ribadisce per l’appunto, ha fatto sì che la notizia pervenisse nella tarda mattinata del giorno seguente, ancora telefonicamente, in quanto la direzione, come anche tutti gli altri dirigenti della Repubblica, si trovava per servizio a Roma su convocazione dell’On. Ministro della Giustizia.”

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