Autore Redazione
martedì
18 Aprile 2023
09:21
Condividi
Cronaca - Alessandria

Il problema Pfas e Spinetta Marengo nel dossier di Internazionale sugli “inquinanti eterni”

Il problema Pfas e Spinetta Marengo nel dossier di Internazionale sugli “inquinanti eterni”

MONDO – La copertina dedicata ai Pfas e un dettagliato focus sugli “inquinanti eterni” per spiegare come siano dappertutto, quanto siano pericolosi e soprattutto quanto ancora si debba fare per tutelare la salute dei cittadini. L’ultimo numero di Internazionale ha pubblicato un’inchiesta che approfondisce Queste sostanze sono ben conosciute in provincia di Alessandria, e oggetto di discussione per una comunità che esige trasparenza e che pretende di vivere in un ambiente privo di rischi.

Il dossier, firmato da vari giornalisti (Adelaide Tenaglia e Stéphane Horel per Le Monde), riporta la situazione in Europa, grazie a una mappatura che descrive i siti contaminati ma spiega anche le diversità di approccio negli Usa dove l’agenzia per l’ambiente, l’Epa, ha deciso di adottare parametri più stringenti. In particolare ha stabilito che la concentrazione di Pfoa, Pfos e altre 4 sostanze non potrà superare le 4 parti per trilione nell’acqua potabile (in precedenza era 70). Sebbene gli esperti giudichino questa quantità comunque pericolosa per la salute tale limite risulta il più basso rilevabile dai test dell’agenzia.

Il tema, si spiega nell’articolo di Internazionale, è che questi inquinanti sono dappertutto, citando innanzitutto siti industriali come la fabbrica di Zwjjndrecht della 3M, in Belgio, “che è diventata una delle più inquinate nel mondo“. Ma i casi sono diversi, come a Parkersburg, dove la Chemours è al centro di un caso nazionale per l’inquinamento vicino alla fabbrica di Deordecht nei Paesi Bassi: “aria, suolo e acqua sono pieni di Pfoa e di GenX“.

Il problema complessivo, descrive ancora Internazionale è che “non esiste alcun censimento ufficiale dei luoghi più contaminati, e solo alcuni paesi si sono impegnati a farlo“. Per dare idea della gravità della situazione la mappa che riporta la presenza di queste sostanze è probabile che sia incompleta perché laddove si rilevano “zone bianche” e quindi prive di contaminanti “è solo perché non sono state fatte misurazioni“. I Pfas si trovano in prossimità delle fabbriche, ma, per esempio, anche negli aeroporti per l’uso di schiume antincendio Afff, usate per spegnere gli incendi causati da idrocarburi contro cui l’acqua non è efficace. Le schiume soffocano l’ossigeno ma poi i Pfas che le contengono finiscono nel terreno e raggiungono le falde sotterranee. “L’acqua potabile di Ronneby, un comune svedese di 28mila abitanti, è stata contaminata dalle schiume usate durante le esercitazioni antincendio in una base dell’esercito a due chilometri dalla città“. Ma per dare l’idea della pervasività di queste sostanze si cita il caso di Rastatt in Germania dove “tonnellate di compost imbevuto di Pfas proveniente da una fabbrica di carta sono state riversate nei campi come fertilizzante, contaminando quasi novecento ettari di terreni“. Naturalmente nel dossier di Internazionale si parla anche del “caso di Spinetta Marengo“, citando lo stabilimento della multinazionale belga Solvay, l’indagine della tv belga sulla presenza delle sostanze nel sangue degli abitanti della zona, le preoccupazioni della comunità per finire con l’assenza di una normativa nazionale sui limiti di presenza di Pfas nell’ambiente.

Il problema è di portata mondiale con danni definiti incalcolabili perché le “somme necessarie per rimediare a questo tipo di inquinamento sono enormi“. Secondo Martin Scheringer, ricercatore in chimica ambientale al Politecnico federale di Zurigo in Svizzera, le dimensioni del problema sono così grandi che è semplicemente impossibile quantificarle“. Stabilire di chi sia la responsabilitàè molto difficile” ma da tempo si dicsute del “reato industriale favorito dallo Stato (state-facilitated corporate crime)“. Lieselot Bischop, insegnante di diritto all’università Erasmus di Rotterdam, si occupa di questo tema, un’espressione “che indica i casi in cui le istituzioni pubbliche non disciplinano le attività commerciali illegali o socialmente dannose, oppure creano un contesto giuridico che permette a questi danni di riprodursi nel tempo“. Oggi l’Unione europea sta valutando la messa al bando totale dei Pfas per i rischi sulla salute, ma le aziende del settore si stanno organizzando per resistere.

Condividi