Venerdì presidio davanti alla scuola per adulti di Casale: “Docenti in lacrime per colpa della preside”
CASALE MONFERRATO – Venerdì i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Rua e Snals Confsal daranno vita a un presidio davanti al Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Casale, in via Oliviero Capello 3. La struttura, tra le prime in Italia, serve sia il territorio monferrino che quello alessandrino. I sindacati hanno alzato la voce a tutela dei lavoratori, circa 30 docenti e 21 dipendenti del personale Ata, “mortificati e lesi nella propria dignità” dalla dirigente scolastica della struttura, impegnata nel suo anno di prova. La protesta del 26 maggio durerà dalle 9 alle 17: saranno organizzate due assemblee sindacali, una al mattino e una al pomeriggio, per consentire a tutti di poter partecipare.
Le parti sociali hanno lamentato “disparità di trattamento, modi di comunicare burrascosi, poca flessibilità, un clima conflittuale e una totale mancanza di rispetto. Possiamo definire tutti questi comportamenti come mobbing. La dirigente ha rifiutato le richieste di ferie o di permessi e ha chiesto ad alcuni insegnanti di firmare una lettera a suo favore”. “Insegnanti e personale di segreteria ci chiamano in lacrime da mesi per chiederci come devono comportarsi” hanno sottolineato i segretari provinciali Alessia Tripoli, Carlo Cervi, Giovanni Guglielmi e Maria Grazia Bodellini. Le criticità sono emerse già dallo scorso ottobre: tre docenti hanno rinunciato al loro incarico e altri dieci hanno fatto domanda di trasferimento. “La dirigente scolastica si è anche rifiutata di iscrivere le persone in attesa di permesso di soggiorno e ha avviato corsi ad hoc per persone provenienti solo da due Centri di Accoglienza Straordinaria e non da altri” hanno aggiunto i sindacati. Infruttuoso anche l’ultimo tentativo di mediazione con Laura Bergonzi, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale: “Ha rispedito al mittente tutte queste criticità, dicendo solo che la sua porta è sempre aperta. Ci chiediamo cosa sarebbe successo che questa persone avesse dovuto gestire una scuola con tanti bambini e tutte le rispettive famiglie coinvolte”. Sul caso è in corso una ispezione dell’Ufficio Scolastico Regionale.