Autore Redazione
mercoledì
25 Novembre 2015
08:45
Condividi
Cronaca - Alessandria

Marengo Spumante, parte la richiesta per un disciplinare

Marengo Spumante, parte la richiesta per un disciplinare

ALESSANDRIA – Uno spumante Metodo Classico a base di uva cortese e la richiesta di una nuova denominazione che interesserà le province di Alessandria e Asti:  due  novità  del  Progetto  Marengo, iniziativa  di ricerca e innovazione su uno dei più antichi vitigni bianchi piemontesi, il Cortese, che dal 2010 interessa la provincia di Alessandria.

Se ne è parlato a Palazzo Monferrato ad Alessandria  con gli enti capofila del progetto: la Camera di Commercio, la Provincia  e  la Fondazione Cassa di  Risparmio di  Alessandria, insieme alla Vignaioli  Piemontesi, la  più grande Associazione di  viticoltori d’Italia (oltre 6 mila soci),  e alla Cantina Tresecoli di Ricaldone, che si occupano della produzione e della commercializzazione.

La presentazione del nuovo spumante è stata guidata da Roberto Fiori, giornalista de “La Stampa”, e ha visto la partecipazione di altri operatori della comunicazione specializzata nel settore “wine & food”, insieme a vari esponenti del mondo del vino provinciale.

Questi in sintesi i passaggi che hanno portato alla creazione di un protocollo “Marengo” per certificare una metodologia innovativa di  produzione del Piemonte DOC Cortese prodotto con vitigni della provincia di Alessandria della vendemmia 2010. In quell’anno Asperia, azienda speciale per la promozione economica della Camera di Commercio di Alessandria, ha elaborato il progetto“Rinnovazione del Cortese”, che aveva come obiettivo consentire l’acquisizione di quella parte di mercato che oggi richiede vini con bollicine a bassa gradazione alcolica e che poteva contribuire ad incrementare la produzione vitivinicola in provincia. Il progetto ha trovato il sostegno e il cofinanziamento della Camera di Commercio, dell’Amministrazione Provinciale e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e ha avuto illustri consulenti come l’enologo Donato Lanati del centro di ricerca Enosis Srl di Fubine.

Il vino nato nella tipologia spumante charmat è stato contraddistinto dal marchio “MARENGO”, mentre per quello vinificato secondo il metodo classico è stata creata una nuova etichetta ancora più legata al nostro territorio, connotata dalla scritta MARENGO ITALIA 1800, in ricordo dell’anno della vittoria di Napoleone a Marengo. Il Marengo spumante oggi è prodotto in circa 35.000 bottiglie. La versione Metodo Classico parte con una produzione di nicchia: circa 6.500 bottiglie. Ma l’idea è di crescere e di scommettere di più su questo prodotto che può rispondere alla domanda espressa da un preciso segmento di mercato.

Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di  Alessandria, a nome degli enti fondatori del progetto Marengo Cortese, ha affermato: “Il Marengo Metodo Classico è la punta di diamante di un progetto ambizioso per valorizzare e dare un futuro a un’uva bianca molto diffusa sulle nostre colline. Lanciamo oggi una nuova scommessa: è in corso la richiesta per avere un disciplinare di denominazione sul Marengo spumante per le province di Asti e Alessandria”.

Giulio Porzio, presidente della Vignaioli Piemontesi: “In Piemonte,  secondo gli ultimi dati della Regione, ci sono 2567 ettari di vigneti coltivati a uva Cortese e 2440 aziende che li coltivano. Di questi oltre 2 mila ettari sono in provincia di Alessandria con 1354 aziende, compresa l’area del Gavi, e circa 450 nell’Astigiano con 1029 aziende. Ne abbiamo persi molti negli ultimi anni. Per questo oggi serve elaborare un progetto comune e condiviso tra le due province di Alessandria e Asti che permetterà di garantire un reddito ai viticoltori,  anche laddove la viticoltura è meno redditizia e si rischia l’abbandono agricolo”.

Elio Pescarmona, direttore generale della Cantina sociale Tresecoli:  “Invitiamo i ristoratori, i baristi, gli enotecari, gli albergatori delle nostre zone a servire nei loro locali uno spumante prodotto esclusivamente con uve del territorio sul territorio: molti lo hanno già inserito nelle loro carte dei vini. E l’invito è rivolto anche ai consumatori che dovrebbero  rivolgersi a questo prodotto con l’orgoglio di consumare e creare benessere alla zona di produzione alessandrina. Il Marengo infatti può essere servito da aperitivo o a tutto pasto visto che si abbina bene con tanti piatti a base di pesce, carne, verdure”.

 

Condividi