Autore Redazione
lunedì
7 Aprile 2025
09:30
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Cronaca - Voghera

‘Ndrangheta: indagine tra Reggio Emilia, Mantova e Voghera: 6 arresti

‘Ndrangheta: indagine tra Reggio Emilia, Mantova e Voghera: 6 arresti

VOGHERA – Nelle prime ore di oggi, nelle province di Reggio Emilia e Mantova, e anche nella casa circondariale di Voghera, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, i Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip nei confronti di 6 indagati, indagati a vario titolo di trasferimento fraudolento di valori in concorso e di elusione in concorso dei provvedimenti di confisca emessi in sede penale e di prevenzione patrimoniale, aggravati dall’aver agevolato l’attività della ‘Ndrangheta operante in Emilia Romagna. Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo della società intestata fittiziamente a prestanome, comprensiva di quote sociali e beni sociali del valore di circa 250.000euro, localizzati nella provincia di Reggio Emilia.

L’attività investigativa chiamata ‘Sugar Beet‘, è stata condotta in relazione alla segnalazione per operazione sospetta sulla costituzione della società oggetto di indagine, avanzata dal Consiglio Nazionale del Notariato, che aveva rilevato, durante la preparazione degli atti, la presenza informale di un soggetto noto per i suoi precedenti giudiziari, conseguenti alle operazioni Grimilde e Perseverance della Dda di Bologna. L’analisi dei rapporti bancari e l’approfondimento della documentazione contabile e societaria, corroborate dagli esiti delle intercettazioni, hanno consentito di accertare la fittizia attribuzione dell’intestazione di una società – avente come oggetto sociale l’attività di trasporti ed autotrasporti per conto proprio o per conto terzi – in capo a due degli indagati che, consapevolmente, ne accettavano la mera titolarità formale in complicità con il socio occulto.

Di rilevare l’illecita condotta degli indagati volta ad eludere l’esecuzione di provvedimenti ablatori emessi a loro carico; mediante la società fittiziamente intestata, esercitavano le stesse attività imprenditoriali di quelle confiscate, così distraendo a quest’ultime i relativi clienti e fornitori; è stato poi verificato, al riguardo, che i maggiori clienti della nuova compagine societaria sono stati sottratti alle società degli indagati già confiscate, con conseguente drastica riduzione dei ricavi per queste ultime. I guadagni derivanti della campagna barbabietole registrati in diminuzione per una delle società già confiscate, passata in mano allo Stato e rappresentata dall’Amministrazione Giudiziaria, sono quelli registrati in aumento dalla compagine societaria fittiziamente intestata a prestanome. Nel corso delle indagini è stato documentato l’interesse degli indagati ad operare con la White List per infiltrarsi nel settore degli appalti pubblici; contestata, inoltre, a due indagati la tentata induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità giudiziaria, reato aggravato dalla metodologia mafiosa. Il Gip ha disposto nei confronti di un indagato la custodia cautelare in carcere, mentre a carico dei restanti 5 li domiciliari.

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