Autore Redazione
domenica
8 Maggio 2016
22:00
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Cronaca - Valenza

A Valenza primo esperimento di coltivazione senz’acqua

A Valenza primo esperimento di coltivazione senz’acqua

VALENZA  – Nei giorni scorsi, in due appezzamenti dell’azienda “Cascina Nuova” di Valenza è iniziata la “sperimentazione numero uno” per far crescere soia e mais senz’acqua. L’agricoltore “bio” Federico Felli ha acceso il motore del suo trattore, opportunamente modificato, per creare un materassino di materiale organico su cui cresceranno i cereali bagnati solo dall’acqua piovana. L’agricoltore di Valenza ha scoperto questa tecnica, già utilizzata negli Stati Uniti, navigando in rete. “Me ne sono subito innamorato” ha raccontato a Radio Gold. Fatti studi e una serie di ricerche, Felli ha deciso di affrontare questa sfida unendo le forze “e dividendo le spese” con un gruppo di agricoltori della provincia di Pavia, anche loro folgorati da questa forma di coltivazione “a secco”. “Non possiamo contare su finanziamenti esterni e così ci siamo arrangiati”.

Il primo investimento indispensabile per coltivare senz’acqua, ha spiegato, è il rullo sagomato che va montato sulla parte anteriore del trattore e che serve ad abbassare e devitalizzare la “coltura di copertura”, ossia  quella che copre il terreno nella sezione di campo di vuoto tra due raccolti principali.  A quel punto entra in azione la seminatrice da sodo montata sul retro del trattore che getta i semi  sul materassino di materiale organico che, tra le varie qualità, ha anche quella di ostacolare la crescita di  piante infettanti “che con questo sistema restano all’ombra“. Si prendono tanti piccioni con una fava sola.  E’ un metodo naturale che ha molti vantaggi per l’ambiente e anche per l’agricoltore che in un solo passaggio realizza la pacciamatura e semina. In più, questa tecnica favorisce la fertilità del terreno, blocca la Co2 a terra e combatte l’evaporazione.  Condizioni che consentono alla coltura di crescere più rigogliosa perché le radici restano al coperto, riparate dal caldo o da gelate improvvise“.

Per Federico Felli, del resto, l’agricoltura deve diventare “sempre più sostenibile” e questa tecnica sembra rispondere a pieno alle convinzione del titolare dell’azienda agricola di Valenza. “Sempre se funziona” ha simpaticamente puntualizzato l’agricoltore perchè, anche se non una novità “assoluta”, questo tipo di agricoltura è comunque “una novità per le nostre zone“. “Ora possiamo solo aspettare e vedere come cresceranno la soia e il mais che abbiamo seminato qui nei miei due appezzamenti a Valenza e anche i circa 80 ettari che hanno coltivato con questa tecnica gli agricoltori del pavese. Possiamo dire, però, che è  una sperimentazione corposa di cui siamo orgogliosi e, se tutto andrà bene, tra qualche mese dovremo solo raccogliere“.

 

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