Autore Redazione
domenica
3 Luglio 2016
08:58
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Eventi - Piemonte

Le contraddizioni senza filtro. Recensione di “Thanks for vaselina” a “Il nuovo che avanza” di Asti Teatro 38

Le contraddizioni senza filtro. Recensione di “Thanks for vaselina” a “Il nuovo che avanza” di Asti Teatro 38

ASTI – Il vuoto di affetti, le contraddizioni della società, fanatismo e cinismo.

“Thanks for vaselina”, presentato dalla Carrozzeria Orfeo sabato 2 luglio al Diavolo Rosso, nell’ambito di “Il nuovo che avanza” di Asti Teatro 38, contiene tutto questo in una soluzione di estremo ritmo e bravura dei protagonisti.

Il traffico della marijuana, coltivata in una serra domestica, dall’Italia  alla Colombia, in risposta alla distruzione da parte dell’America dell’economia del narcotraffico, è un pretesto, nel testo di Gabriele di Luca, su cui girano storie di incompletezza e aspetti della nostra società.

In un contesto domestico dove cerniere che si aprono rivelano serre di piantine, sfilano e interagiscono in maniera frenetica personaggi a prima vista improbabili, ma, a ben vedere, frutto di ansie e distorsioni riconoscibili.

Fil (Gabriele di Luca) è cinico e arrabbiato, segnato dalla disgregazione della sua famiglia, Charlie (Massimiliano Setti), è un animalista-ecologista estremo, la cui purezza viene meno di fronte a reali responsabilità.  Wanda ((Francesca Turrini) è una ragazza obesa che frequenta, con risultati catastrofici, gruppi di psicoterapia e Ciro Masella è il padre di Fil, fuggito anni prima, transessuale e fanatico religioso appartenente ad una setta. Sfaccettato e tratteggiato con grande bravura il personaggio di Lucia, la madre di Fil, un’irresistibile Beatrice Schiros dai modi sbrigativi e dissacranti, che alterna egoismo patologico da dipendenza da gioco a momenti di amore e solidarietà.

Il quadro è ricco, sorretto da un ritmo (la regia condivisa è di Gabriele di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi) che diverte e non cade mai. I dialoghi sorprendono per la loro immediatezza, non ci sono filtri e il linguaggio provoca e riporta alle storture delle ideologie che tutto comprendono. Il misticismo settario, l’animalismo sfrenato, certe psicoterapie, le dipendenze in generale sono la risposta, trattata in maniera esilarante ma anche cruda dalla Carrozzeria Orfeo, a bisogni e mancanze primari.

C’è ancora un po’ di amore (che si fa strada attraverso le crepe, come dice il padre di Fil), pare di intuire nel finale, ed è proprio chi ha giocato il ruolo più cinico a suggerirlo.

Uno spettacolo ricco di contenuti, icastico e dal taglio brioso, che rivela la bravura di una compagnia giovane con molto da dire.

Gli ultimi due spettacoli de “Il nuovo che avanza sono: “Trattato di economia” di Aldes, domenica 3 luglio al Diavolo Rosso e “Plan B for Utopia” di Joan Clevillé Dance Company, alle ore 22.30 alla Cascina del Racconto.

Nicoletta Cavanna

 

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