Autore Redazione
martedì
11 Settembre 2018
05:00
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Cronaca - Alessandria - Casale Monferrato

Appalti pilotati. Misura interdittiva per vertici Ipab Borsalino Alessandria

Sono 35 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Vercelli sulle gare di appalto per la gestione di alcune Ipab e case di riposo in Piemonte e in Liguria
Appalti pilotati. Misura interdittiva per vertici Ipab Borsalino Alessandria

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Sono 35 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Vercelli sulle gare di appalto per la gestione di alcune Ipab e case di riposo in Piemonte e in Liguria. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Vercelli, ha fatto emergere lo schema che secondo gli inquirenti veniva utilizzato per favorire un società di Vercelli.

Un sistema che avrebbe assicurato alla cooperativa vercellese la vittoria in almeno 14 appalti per un valore di 50 milioni di euro. Tra questi uno dei più sostanziosi sarebbe quello dell’Ipab Borsalino di Alessandria. Anche i vertici dell’istituto alessandrino sono accusati di corruzione e turbata libertà degli incanti e sono stati raggiunti dalle misure interdittive emesse dal Gip di Vercelli. Lo ha anticipato La Stampa che riporta i nomi del presidente Giovanni Maria Ghè e del direttore Gianpaolo Paravidino, insieme al presidente della commissione di gara e dell’Ipab di Casale, Paolo Barbanointerdetti per sei mesi da tutte le pubbliche funzioni.

Per sei mesi, invece, non potrà svolgere le funzioni di Presidente della cooperativa vercellese “Punto service” Massimo Secondo, noto anche perché patron della Pro Vercelli, società calcistica però del tutto estranea alla vicenda. L’indagine sugli appalti truccati era partita a fine 2015 proprio dalla provincia di Alessandria e in particolare dall’appalto per la gestione dei servizi scolastici del Comune di Casale, per cui era finito in manette anche l’allora Presidente del Consiglio Comunale di Palazzo San Giorgio, Davide Sandalo.

Proseguiti gli accertamenti su tutti gli appalti vinti dalla società di Vercelli, le Fiamme Gialle hanno scoperto bandi fatti “su misura” per assicurare alla cooperativa un punteggio “tecnico-qualitativo” talmente alto che nessuno riusciva a battere neppure con un’offerta economicamente più bassa. Un vantaggio che veniva poi ricompensato con favori personali e regali di tipo economico.

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