Autore Redazione
venerdì
8 Marzo 2019
02:25
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Cronaca - Valenza

Valenza Jazz stupisce ancora, per la 65esima volta

Primo concerto il 29 marzo con Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi nell'American Quintet
Valenza Jazz stupisce ancora, per la 65esima volta


VALENZA – Valenza Jazz sarà ancora una volta internazionale e ospiterà eventi unici. Per il 65esimo anno l’associazione Amici del Jazz ha organizzato una rassegna spalmata fino alla fine del 2019, piena di concerti e tutti di altissimo livello perché “è importante produrre appuntamenti di qualità anche a Valenza, un fattore che contribuisce a mantenere alto il livello culturale – ha spiegato il vicesindaco, Costanza Zavanone“.

D’altronde la longevità e continuità dell’associazione dimostra che la qualità paga. Valenza è da tempo un punto di riferimento per il mondo jazz e non a caso Piemonte dal Vivo ha incluso due concerti valenzani nella sua rassegna, a dimostrazione della bontà di una squadra dall’orecchio raffinato. Anche il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna, ha confessato il suo stupore per un cartellone “sempre in crescendo e che ogni anno propone guizzi inattesi“. Da qui il suo impegno anche per il futuro perché “Valenza jazz, anche con il nuovo presidente abbia un posto in prima fila“.

A dare linfa vitale all’attività jazzistica un gruppo capitanato dal presidente Lucio Milano e dal presidente onorario Ninetto Illario, da tempo impegnati in uno “sforzo continuo e attento per dare sempre qualcosa in più – ha spiegato Pier Giorgio Manfredi, segretario dell’associazione”. Uno sforzo che “ha potuto contare sempre sulla massima e costruttiva attenzione della Fondazione, del suo Presidente e di tutti coloro che hanno creduto al valore della rassegna – ha concluso Manfredi.”

Valenza Jazz inizierà il 29 marzo con un uno-due di grande livello. Al Teatro Sociale arriverà Fabrizio Bosso con Aaron Burnett, Giovanni Guidi, Dezron Douglas e Joe Dyson. Per Bosso e Guidi si tratta di una strada che torna a unirsi visto che entrambi si sono incontrati l’estate scorsa a Umbria Jazz, uno con il Quintetto di Enrico Rava e Tomasz Stanko, l’altro con il progetto dedicato a Gillespie “The Champ”. In questa fusione valenzana saranno affiancati da tre giovani.

Il 5 aprile toccherà ad Andrea Pozza fondere la sua musica. Lo farà con Harry Allen al sax, Simon Wolf al contrabbasso e Anthony Pinciotti alla batteria.

Il 10 maggio il jazz sarà riletto attraverso le mani e le orecchie di generazioni differenti. Il giovanissimo e solo diciassettenne Didier Yon, promessa del jazz e vincitore di una borsa di studio all’Umbria Jazz per frequentare la Berklee Music College di Boston incontrerà Gianni Cazzola, ritenuto padre della batteria jazz italiana.

Il 20 maggio un’altra promessa più che affermata, Filly Lupo, cantante e performer sarà affiancata dall’esperienza di Max Del Aloe e del suo quartetto.

La prima parte del Valenza Jazz si chiuderà il 5 giugno con l’orchestra Pascoli insieme al Dado Moroni Quintet.

La seconda parte della rassegna riprenderà a ottobre con il pianista Massimo Faraò, “il più nero dei pianisti italiani”, creatore del gruppo composto da Ernesttico percussions, Nicola Barbon, Bobo Facchinetti. 

Da non perdere poi la parata di stelle per la prima volta sul palco a novembre. In un colpo solo troverete Rossano Sportiello, considerato il massimo pianista stride del mondo, Nicki Parrot al contrabbasso, Ken Peplowsky, clarinettista più affermato negli Usa e Benny Goodman, al sax tenore, e il fenomenale batterista olandese, Fritz Landesbergen.

A chiudere tutto un concerto jazz con Paolo Maggiora e il premio Valenza jazz 2019.

I biglietti per i concerti di marzo e aprile sono già in prevendita al Teatro Sociale da mercoledì a venerdì, dalle 16 alle 19 e sabato dalle 10 alle 13. Costo 15 euro.

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