Autore Redazione
mercoledì
1 Aprile 2020
19:16
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Cronaca - Casale Monferrato

Coronavirus, Riboldi: “Chiedo alla Regione di sperimentare a Casale i test rapidi”

Coronavirus, Riboldi: “Chiedo alla Regione di sperimentare a Casale i test rapidi”

CASALE MONFERRATO – “Il Comune di Casale Monferrato, in attesa delle conferme scientifiche ufficiali, vorrebbe fronteggiare tempestivamente il rischio di contagio avviando la sperimentazione dei test rapidi sierologici sulla popolazione per individuare eventuali soggetti infetti“. Lo ha scritto il sindaco Federico Riboldi in una lettera inviata nella giornata di oggi all’assessore regionale alla Sanità Icardi.

Questo permetterebbe “in primo luogo l’individuazione fra il personale sanitario, socio-assistenziale e dei servizi essenziali i soggetti positivi; in secondo luogo consentirebbe al personale sanitario e socio-assistenziale contagiato e oramai guarito di poter rientrare in servizio (oggi occorrono non meno di 30-45 giorni); in terzo luogo limiterebbe il problema dei contagi intra-familiari nelle situazioni di quarantena e dei contagi fra gli operatori dei servizi di pubblica utilità“.

Questo permetterebbe, secondo l’Amministrazione comunale, di attuare anche una migliore gestione dei pazienti Covid positivi a domicilio. “Grazie alla grande generosità delle aziende, delle società e dei singoli cittadini avremmo la possibilità, almeno nella fase iniziale della sperimentazione, di avere la copertura economica sufficiente. È questa la forza del nostro territorio: non risparmiarsi e permettere alla nostra città di mettere in atto ogni iniziativa utile per fornire supporto sia alla gravissima crisi dei servizi sanitari, sia ai drammatici problemi sociali dei cittadini”, ha sottolineato Riboldi.

I test rapidi sierologici, come anche constatato in uno studio dell’Iss, consentono con il semplice prelievo di una goccia di sangue, di rilevare due valori relativi agli anticorpi utili all’individuazione della patologia. Di questi ce ne è un gruppo che si manifesta entro 5 giorni permettendo di confermare la diagnosi di avvenuta infezione, mentre il secondo gruppo permette dopo 14 giorni di confermare la pregressa infezione e la guarigione.

Il coinvolgimento fattivo e diretto delle realtà del nostro territorio ci stanno permettendo di essere una città all’avanguardia nella lotta al CoronaVirus. Credo sia doveroso quindi ringraziare, a nome dell’Amministrazione e della città, la Fondazione Buzzi per il contributo che sta dando all’Istituto Mario Negri e i dottori Corrado Rendo e Alessandro Rosso per il supporto scientifico nella stesura del progetto“, ha voluto ricordare il vice sindaco Emanuele Capra.

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