Autore Redazione
giovedì
13 Gennaio 2022
18:20
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Cronaca - Alessandria

Il Piemonte si conferma in zona gialla: tasso di occupazione letti ordinari resta sotto il 30%

Il Piemonte si conferma in zona gialla: tasso di occupazione letti ordinari resta sotto il 30%

PIEMONTE – Il Piemonte resta in zona gialla. Secondo l’ultimo pre-report settimanale del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, nella settimana dal 3 al 9 gennaio il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva è del 23,2% ma quello dei posti letto ordinari resta sotto la soglia limite del 30% (che, se superata, avrebbe provocato il cambio di colore), in particolare si attesta al 28,4%.

Nella nostra regione il numero dei nuovi casi e dei focolai è cresciuto, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi è passato da 1.44 a 1.88 e la percentuale di positività dei tamponi sale al 30%. L’incidenza è di 2.227,32 casi ogni 100 mila abitanti.

“In queste settimane è stato fatto un lavoro di potenziamento della disponibilità di posti letto da destinare ai pazienti Covid – spiega l’assessore alla Sanità Luigi Genesio IcardiQuesto, in condivisione con il Ministero, e in linea con quanto già fatto da altre Regioni, ci ha consentito di aggiungere in area medica altri 970 posti ai 5.824 che facevano già parte della potenzialità del Piemonte. In particolare 500 nuovi posti sono frutto della collaborazione con il sistema sanitario privato e gli altri della riorganizzazione nelle aziende sanitarie previste dal nostro piano pandemico. Restiamo in zona gialla osservando negli ultimi giorni un rallentamento della crescita dei nuovi casi, segnale positivo e indicativo dell’avvicinamento al plateau, ma questo non significa che possa calare il nostro livello d’attenzione e resta massimo l’impegno nel garantire la migliore assistenza ai cittadini che nelle prossime settimane potrebbero averne bisogno. E oggi più che mai è importante che chi non ha ancora aderito alla campagna vaccinale lo faccia, perché è l’unico modo che abbiamo per contenere le ospedalizzazioni nelle forme gravi a cui può portare il Coronavirus”.

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