Autore Redazione
lunedì
2 Luglio 2018
11:35
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La Bandarotta Fraudolenta compie 20 anni

La Bandarotta Fraudolenta compie 20 anni

La Bandarotta Fraudolenta presenta “1998-2018: 20 ANNI FRAUDOLENTI (per non dimentiCarlo)”. Una festa/spettacolo di e con (in ordine alfabetico): Giacomo Alcuri, tromba, Roberto Bonaldo, percussioni, Gino Capogna, percussioni, Luca Cecchini, trombone, Carmelo Naccarato, percussioni, Giorgio Penotti, sax alto, Andrea Serrapiglio, basso tuba, Luca Serrapiglio, sax baritono, Renato Vacotti, sax tenore, Giuseppe Vessella, sax tenore, Celio Volpini, percussioni e Carlo Trivigno, il nostro trombone lucano. A vent’anni dalla fondazione la Bandarotta Fraudolenta si dimostra il più longevo gruppo musicale di strada della provincia. Grande passione per la musica e fortissimo senso del gruppo e dell’amicizia hanno permesso di ottenere questo risultato. Si celebra il compleanno con uno spettacolo nuovo e con un piccolo tour (piccolo per il momento). Saranno presenti gli undici componenti della banda che portano ancora nel cuore il loro compagno Carlo Trivigno, che li ha lasciati nel 2015. Vecchi e nuovi brani, cavalli di battaglia, ritmo travolgente e gags per grandi e piccini. Dove e quando: a Alessandria, chiostro di santa Maria di castello, sabato 14 luglio alle 21:15, con ingresso di 7 euro.

Correva l’anno 1998 e… il presidente USA, Bill Clinton, confessa il sexgate; Giovanni Paolo II compie uno storico viaggio a Cuba; il dittatore Pinochet viene arrestato a Londra; si disputano i mondiali in Francia; nasce Google; il premio nobel per la letteratura va a Josè Saramago; un fiume di fango investe Sarno; muore prematuramente Lucio Battisti; Marco Pantani vince il Giro d`Italia; escono nelle sale cinematografiche: Titanic, The Truman Show, Salvate il soldato Ryan e, in Italia, Monella; nasce la Bandarotta Fraudolenta. Eh si, anche noi nel nostro piccolo siamo nella storia, perché la storia siamo noi, come dice il poeta. Vent’anni di (dis)onorata carriera impiegati nel comprendere cosa stessimo suonando, riuscendo nell’epica impresa di non capirlo comunque; vent’anni consumati in km di strade di ogni genere; vent’anni trascorsi a ridere di noi stessi con tutti gli altri e a ridere di tutti gli altri con noi stessi; vent’anni volati via come l’infinità di note musicali che hanno inondato piazze, strade, lungomari, viali e vicoli ciechi di mezz’Italia; vent’anni segnati sui nostri volti e sui nostri corpi ma che non hanno intaccato il nostro spirito (di patata). Vent’anni sono un traguardo e ci è sembrato giusto festeggiarli. Non ci siamo arrivati tutti insieme a questa meta, uno lo abbiamo perso per strada ma solo fisicamente perché in realtà Carlo, il nostro trombone lucano, è dentro a ognuno dei nostri strumenti e ogni volta che questi vibrano, più o meno all’unisono, balza fuori come il genio della lampada e con le mani che gli comprimono le orecchie ci urla: “Aooo, ancora non avete imparato a suonare!” . 

 

 

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